Se seguite la nostra rubrica settimanale sui fan-film, vi sarete resi conto di come il vero motore dei corti sia l’idea alla base, più che la realizzazione tecnica.
Per fare un bel corto, in cui si hanno a disposizione pochi minuti per raccontare una storia, la cosa principale è avere un buon soggetto. In un film vero si hanno a disposizione ore per sviluppare una storia, lunghi dialoghi, budget enorme e l’idea di base, anche se debole, può essere approfondita e condita all’estremo, senza contare che quando si va al cinema non si può cambiare canale o andarsene. Ma per un fan-film è diverso, ci si deve accontentare di un budget risicato, i dialoghi devono essere essenziali, bisogna catturare l’attenzione e colpire nel segno subito, senza troppi fronzoli.
Questo soprattutto se il corto viene diffuso direttamente sul web, un mezzo molto veloce, se non si cattura subito lo spettatore, dopo pochi secondi, lui clikka un altro link e “Ciao mamma!” il contenuto non viene visto per intero.
Il fan-film di oggi esemplifica esattamente questo concetto, cattura l’attenzione senza nemmeno usare dialoghi, ti inchioda allo schermo, fa leva su un immaginario profondamente radicato e riconoscibile anche ai non nerd appassionati e colpisce nel segno. Il tutto per un idea geniale e realizzata ottimamente: Cosa succede se i retrogaming invadessero il mondo?