Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato per un film molto atteso

Mi sono accorto che quando parlo di film divento molto noioso e rompicoglioni preciso e didascalico. Con “Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato” vorrei cambiare e parlarne in maniera un po’ diversa, un po’ più divertente. Anche perché di recensioni serie, fatte con le chiappe strette da sedicenti espertoni, ce ne sono a tonnellate sul web, visto che ormai è uscito da 4 giorni. Addirittura un sito ne ha pubblicate 4 in 2 giorni più vari approfondimenti, notizie, interviste a Peter Jackson, la rava e la fava, una più noiosa dell’altra.

Probabilmente mi dilungherò un po’ per parlare del film, anche perché è da sviscerare anche per quello che gli sta intorno. Non si può parlare de “Lo Hobbit” senza contestualizzarlo, sostanzialmente. Mi soffermerò poco sulla nuova tecnica dell’HFR 3D che poi ne parliamo domani.

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“Il Signore Degli Anelli” il libro contro i film

Come dicevo l’altro giorno, quando ho parlato degli adattamenti cinematografici, io ho preferito i film de “Il Signore Degli Anelli” al libro.

Mi attirerò le ire di tutti, ma ho le mie ragioni e le spigherò nel post.

Prima di vestirvi con il vostro completo antisommossa, con tanto di manganelli e torce, e venirmi a prendere sotto casa, tengo a ribadire che non ho detto che il libro di Tolkien è brutto, ma che io ho preferito i film. Poi se prendete questo post con la giusta ironia, io non mi offendo mica.

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Le grandi tragedie dell’umanità: gli adattamenti cinematografici

Si sa, ad Hollywood le idee scarseggiano da un po’. C’è anche una vecchia battuta, che gira da qualche anno, che dice pressapoco: “A Hollywood ci sono solo 7 storie, tutto il resto sono solo variazioni di queste.

Ed è vero. Appena possono le grandi Major acquistano diritti cinematografici di tutto quello che può essere portato sullo schermo: libri, film, fumetti, videogiochi, giochi da tavolo, programmi e personaggi tv. Spesso senza discriminazione e senza chiedersi se sia possibile trasporlo adeguatamente. Se poi una cosa ha successo ecco che automaticamente verrà adattata in un film, è matematico.

Il problema, però, non è nemmeno quello, ma sono le orde di fans che poi andranno a vedere il film e lo criticheranno alla morte perché non è aderente all’opera originale, oppure non è come lo avrebbero fatto loro.

Infatti, quando si parla di un film tratto da un libro, la frase classica che salta fuori è: “Eh, ma il libro è molto più bello…
La risposta più consona a questa frase è: “Eh, grazie al cazzo!“, ora vediamo perché.

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