È domenica pomeriggio, il sole splende in cielo, ma non fa troppo caldo, si sta bene.
D’un tratto, in questa splendida giornata, sono irrequieto, una strana forza si sta agitando dentro di me. È l’autolesionismo che si sta destando dal suo torpore e mi spinge a vedere film dimmerda.
Siccome a casa ne sono sprovvisto in questo momento, non posso vedermi niente svaccato in mutande sul divano. Mi fiondo su internet a cercare un film brutto, lo trovo subito: è appena uscito, ma c’è solo in due sale di due UCI in tutta Milano.
Perfetto è il segno che aspettavo: solo i film peggiori vengono dati in solo due sale in tutta la città.
La smania tipica del suicida mi spinge a vestirmi in tutta fretta, saltare in macchina e guidare come un pazzo fino a Pioltello.
Corro alla cassa, chiedo i biglietti, il cassiere mi guarda e mi dice: “Ma è proprio sicuro che vuole vederlo?”
Io, baldanzoso: “Certo, perché?”
Il cassiere: “No, così, lo sa che è un film… diciamo… indipendente, vero? Glielo dico perché l’altra sera la gente è uscita dalla sala chiedendo indietro i soldi del biglietto…”
Ho l’acquolina in bocca, prendo i biglietti, vado a comprarmi il Magnum alle mandorle di ordinanza e vado verso la sala… non so se sia stato il passaggio dal caldo esterno al freddo dell’aria condizionata, o il Magnum alle mandorle che stringevo in mano, ma fuori dalla sala c’è Gandalf Il Grigio. Ci guarda con l’aria sconsolata e spaventata di chi sa che il peggio deve ancora arrivare e, alzando le mani al cielo, ci dice: “Fuggite, sciocchi!”
Chiudo gli occhi per un istante, Gandalf è sparito, entro in sala pronto a vedere Multiplex un Thriller di Stefano Calvagna.