Gremlins – Nuovo Cinema Amarcord

Gremlins

Prima della pausa natalizia, ecco che il Nuovo Cinema Amarcord proietta il film di Natale per eccellenza, per tutti i membri del Club Nostalgici: Gremlins.

Ovviamente Messer Satanasso non l’avrà visto e commenterà altre cose, tipo Il Miracolo Della 34ª Strada o La Vita È Meravigliosa, che sono i film sul Natale più recenti che ha visto.

In ogni caso, Gremlins, è uno di quei film che mi rivedo sempre in questo periodo.

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Non è successo niente

Non è successo niente

Questo post ce l’ho nel cassetto da un paio di settimane. Son lì che dico: lo pubblico, non lo pubblico, lo pubblico, non lo pubblico. Poi ieri, nel post dei cartoni, ecco tra i commenti la spinta per pubblicarlo.

Dal blog, come è giusto che sia, passa chiunque. Qualcuno si ferma perché gli piace, altri se ne vanno perché fa schifo, altri ancora prendono i post e li mettono sui forum per farli leggere ad altri, vuoi perché li trovano divertenti, vuoi perché si incazzano.

Ovviamente io vedo le statistiche del blog, seguo i link esterni e vado a vedere che cosa dicono.
Spesso mi insultano e ci rido su, a volte trovo uno spunto di buone conversazioni, allora mi iscrivo a quel forum e commento pure io.

Però meno di un mese fa mi hanno fatto davvero incazzare.

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Caro John Lasseter, ho visto Planes

Planes

Faccio outing e vi dico che domenica mattina ho visto Planes. Tanto sono già stato cazziato da BruceIommi per aver preferito Prisoners a Machete Kills, quindi non ho niente da perdere.

Non è che ci tenessi particolarmente a vederlo, ho solo accompagnato il mio nipotino, che ogni scusa per vederlo è buona, ma d’altronde quando dice: “Gli aerii sono i miei freferiti” come si fa a dirgli di no?

Non che mi aspettassi molto, ma nemmeno il nulla assoluto. Appena uscito dal cinema, mi è venuta una voglia matta di scrivere una lettera a John Lasseter, che ha scritto il film.

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La miseria umana in Tv

La miseria in Tv

Lo so che oggi vi aspettavate un Nuovo Cinema Amarcord, ma purtroppo le pizze del film non sono arrivate e quindi niente, questa settimana salta.
In sostituzione scrivo un post che non c’entra niente con il blog ed è pieno di quelle mie considerazioni così squisitamente superficiali e qualunquiste.

La situazione sociale ed economica odierna la conosciamo tutti: siamo nella merda.
La televisione è lo specchio dei tempi in cui viviamo. Non parlo della Tv di stato come Mediaset o la Rai che continua imperterrita a dare programmi accomodanti e allegri che servono a tenere buone le coscienze della gente comune. Non parlo nemmeno di Sky che è una televisione fatta per i 5 milioni di italiani che possono o vogliono permettersela.

Parlo della televisione che sembra all’apparenza innocua, ma che con il suo palinsesto dice molto di più su questo momento storico di quanto faccia un qualsiasi telegiornale: il digitale terrestre.
In particolare parlo degli unici 3 canali che guardo in quei momenti in cui non ho a disposizione una qualsiasi puntata di un qualsiasi telefilm: Cielo, Real Time, DMax.

Questi tre canali continuano a trasmettere programmi che ad una prima occhiata sembrano una roba, ma poi, se ci si sofferma un attimo a pensare e ad analizzarli, mettono in scena il grado di miseria che stiamo raggiungendo. Ed è agghiacciante.

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Agents Of S.H.I.E.LD. il telefilm della Marvel senza supereroi

Agents Of S.H.I.E.L.D. - Logo

Finalmente è ricominciata la stagione dei telefilm.

Dico finalmente perché almeno ho la possibilità di vedere qualcosa per riempire quell’enorme buco che mi ha lasciato la fine di… Breaking Bad, di cui parleremo in settimana.

Mi sono rituffato a pesce su The Big Bang Theory, che sta diventando un po’ monotono e le battute me le immagino prima che le facciano, How I Met Your Mother, che se Dio vuole sta cazzo di mamma è arrivata finalmente, Dexter, anche qui l’ultima stagione che non se ne poteva più, e poi ho in lista un po’ di nuovi e vecchi telefilm da vedermi.

Uno dei più attesi, da me che magari a voi non frega niente, è Agents Of SH.I.EL.D. che dovrebbe fare da corollario all’universo Marvel cinematografico.
Per ora è andata in onda la prima puntata, vediamo com’è.

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The Black Hole – Nuovo Cinema Amarcord

The Black Hole - Il Buco NeroSiccome la rubrica Nuovo Cinema Amarcord è una rubrica in divenire, fatta anche dai consigli e dalle richieste dei membri del Club Nostalgici, settimana scorsa nei commenti è saltata fuori la richiesta di parlare di fantascienza e in particolare di questo film: The Black Hole – Il Buco Nero.

Richiesta prontamente accolta da me ed elaborata decidendo che, ogni settimana, parlerò di un film facente parte di un genere diverso. Ho cominciato con il giallo di Piramide Di Paura, poi il fantasy di Labyrinth, oggi la fantascienza di The Black Hole, poi sarà la volta dell’avventura, dell’horror, la commedia e così via… magari l’ordine non sarà questo, vediamo come mi gira.

Se avete qualche film a cui siete affezionati di cui volete che parli, siete caldamente invitati a dirmelo.

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Monster University, il lento risveglio della Pixar

Sono passati 12 anni dall’uscita del primo Monster & Co., dodici anni.

Vuol dire che chi l’ha visto quando aveva 6 o 7 anni ora è maggiorenne, ha la patente, o la sta facendo, litiga con i genitori che l’hanno portato al cinema un giorno sì e uno no, si fa le canne e probabilmente non gliene frega più niente di Mike e di Sulley.

Voi vi ricordate cosa stavate facendo dodici anni fa quando uscì Monster & Co.?
Io un pochino sì. Mi ricordo che erano i primi mesi di una mia lunga storia d’amore e che è stato uno dei film che siamo andati a vedere perché allora, quando uscivi, dovevi trovare qualcosa da fare prima di infrattarti da qualche parte.
Non che non sapessi cosa fosse la Pixar, visto che ci son cresciuto con loro, però non mi aspettavo di vedere il capolavoro che ho visto.

Ora, dopo dodici anni, ironia della sorte quella stessa storia d’amore si è appena conclusa, proprio quando Mike e Sulley tornano sullo schermo con Monster University, il prequel di quel mitico film.

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Frankenweenie, il solito vecchio Burton

Sicuramente lo sapete già come la penso su Tim Burton. In caso non lo sapeste, potete farvi un giretto sull’ascensore di Ryan e leggere la prima parte e la seconda.

Riassumendo, in caso foste proprio pigri, Burton non tira fuori un film decente dal 2000.

A me mancava di vedere gli ultimi due che sono usciti al cinema: Frankenweenie e Dark Shadow.
Li ho visti entrambi il week end scorso, uno dopo l’altro, via il dente via il dolore.

Oggi parlo di Frankenweenie, settimana prossima di Dark Shadow.

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La LucasArts, le avventure grafiche e mille bei ricordi

Lucasarts

La settimana scorsa, come tutti ormai saprete, è arrivata come un fulmine al ciel sereno la notizia che la Disney ha definitivamente chiuso la LucasArts.

Tutto il nerdoverso ha pianto all’unisono, come se fosse deceduto il nostro migliore amico. In effetti è successa una cosa molto vicina a questo.

Fiumi di parole sono stati scritti sulla vicenda, e sulla LucasArts. Io non volevo scrivere niente, rimanere un pochino distaccato, ma non ce l’ho fatta. Quella notizia mi ha fatto passare davanti agli occhi anni e anni di bei ricordi, di emozioni, quando, chiuso in cameretta con il fidato Amiga 500, impazzivo a cercare di risolvere uno di quei maledetti e assurdi enigmi, vivendo avventure meravigliose.

Alcuni di questi ricordi vorrei condividerli con voi… la parte triste del post è appena finita, dopo il salto si sorride… con i lucciconi agli occhi.

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The Disney Effect

La Disney è come la Mamma.

Quando pensiamo ad una mamma, pensiamo a quell’adorabile dea che ci ha messo al mondo, nutrito, cresciuto, coccolato, rimproverato e perdonato. Poi la nostra mamma la riflettiamo su tutte le altre mamme del mondo e rimaniamo shockati quando sentiamo o leggiamo che una di queste mamme ha macellato i propri figli e li ha nascosti nel freezer. Urka! La nostra mamma non l’avrebbe mai fatto… sennò mica saremmo qui a parlarne.

Rimaniamo shockati anche perché l’immagine che abbiamo della mamma viene intaccata, da divinità soprannaturale, diventa una donna come tutte le altre, un essere umano qualsiasi che, in un raptus di follia o proprio con maligna premeditazione, può compiere un gesto che pensavamo fosse proprio solo di Dexter.

Con la Disney è la stessa cosa.

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