Looper e i suoi paradossali paradossi temporali

Che “Looper” sia un film dimmerda abbastanza brutto, ne avevo già parlato settimana scorsa. Però in giro continuo a leggere recensioni positive sul film. Ne parlano tutti benissimo. Dicono che è un film intelligente, che è diretto bene e scritto meglio e tutte quelle robe lì. La mia sensazione è che nei cinema ci siano 2 film che si chiamano “Looper“, uno bellissimo e poi quello che ho visto io.
Quello bellissimo però non riesco a trovarlo da nessuna parte, trovo solo lammerda quello che ho visto io, quindi mi tocca parlare di quello.

Siccome nei commenti del post dedicato a “Looper” mi è stato chiesto di parlare dei paradossi temporali del film, cosa complicatissima, eccomi qui a soddisfare le vostre curiosità.

Per assicurarmi di non perdermi niente ho chiesto alla mia amica Vivi, appassionatissima dell’argomento e gestisce la pagina di Facebook dedicata ai viaggi nel tempo: Time∼Warp, di darmi una mano a scovarli tutti. Che due teste funzionano meglio di una, soprattutto se l’una è la mia.

Il post contiene spoiler, quindi leggetelo solo se avete visto il film (in questo caso il post è più comprensibile, anche se ho cercato di spiegare la situazione il meglio possibile), oppure non ve ne può fregare niente di vederlo, oppure siete masochisti, oppure se siete dei dementi che quando leggono “SPOILER” se ne fregano e poi mi insultano nei commenti perché faccio spoiler.
Insomma vedete voi, poi però non rompete.

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Situazioni cinematografiche in cui non vorrei mai trovarmi

Quante volte ci è capitato, vedendo un film, pensare: “Minkia! Meno male che non sono io quello lì!“?

A me tante.

Quindi mi sono messo pensare alle situazioni di alcuni film in cui non vorrei mai e poi mai trovarmi.
Ovvio, è facile pensarlo per una scena qualsiasi di un “Saw” a caso, quindi quelle scene non ve le elenco.
Però ci sono situazioni in cui ne va della propria incolumità fisica e morale o della propria dignità, in cui non vorrei proprio trovarmi.

Vi avverto, ci potrebbero essere alcuni spoiler nel post, ma sono tutti film “vecchi” e belli, quindi, se non li avete visti, vergognatevi.

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MasterChef seconda stagione: esempi di sociologia spiccia applicata

Oggi permettetemi di prendermi una pausa da film, fumetti, cartoni, videogiochi e tutto il resto per parlare della seconda stagione di MasterChef.

Tranquilli non voglio buttarmi sui reality show, ma sto guardando questo programma e mi sono venute delle stupide e superficiali riflessioni da fare. Non che io sia un sociologo o un antropologo, ma mi sembra che questo reality sia riuscito a racchiudere in sé tutti gli stereotipi umani che affollano il nostro paese.

Praticamente MasterChef è riuscito dove il Grande Fratello ha fallito.
Il Grande Fratello, in teoria, sarebbe dovuto essere una finestra sull’Italia e gli italiani. Avrebbe dovuto mostrare i vari tipi di persone che affollano il nostro paese e restituire uno specchio dell’Italia in cattività, senonché hanno cominciato a riempire la casa di tamarri ignoranti e semianalfabeti, il cui unico scopo è quello di diventare ricchi e famosi per non dover mai lavorare in vita loro… no, beh, forse non ha proprio fallito.

MasterChef, invece ha raccattato gente di varia estrazione sociale, cultura, provenienza, e li ha messi l’uno contro l’altro in un gioco al massacro per accaparrarsi 100 mila euro, scrivere un libro di ricette e realizzare il sogno della loro vita: diventare, manco a farlo apposta, uno chef.

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Batman – The Dark Knight Returns, il cartone che tutti aspettavano

Ci sono graphic novel che hanno travalicato il mondo del fumetto per approdare di diritto in quello della letteratura.

Quando un appassionato legge o sente questa frase, un po’ retorica, la prima cosa a cui pensa sono i nomi di Alan Moore, Frank MillerGrant Morrison, Nel Gaiman e pochi altri.

Le loro opere più acclamate sono anche quelle che meno si prestano alle trasposizioni cinematografiche. Ci hanno provato spesso con Alan Moore, ma i risultati sono stati abbastanza disastrosi. Certo “V per Vendetta” è entrato nell’immaginario collettivo e “Watchmen” è stato il miglior film che si potesse mai trarre dalla sua monumentale opera, ma il resto è solo morte e distruzione delle opere originali, trasposizioni da cui Alan Moore si è sempre dissociato e per cui non ha mai percepito il becco di un quattrino.

Frank Miller invece ha sempre avuto un rapporto di amore/odio verso il cinema. Nel senso che lui lo ama, ma noi spettatori odiamo quello che Frank propone. E no, “Sin City” non è di Frank Miller, ma di Robert Rodríguez, Frank Miller girava per il set e hanno fatto finta di fargli dirigere qualche pezzo, ma in realtà il film è di Rodríguez.

C’è però un opera di Frank Miller che, vederla realizzata per il cinema, è il sogno erotico di ogni nerd: “Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro“.

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Looper, chiudiamo il cerchio che c’è corrente

Ieri è uscito “Les Misérables“, musical che andrò a vedere il prima possibile, appena mi rimetto dall’influenza.

Però è uscito anche “Looper” nuovo film sui viaggi nel tempo, con poco Bruce Willis e tanto Joseph Gordon-Levitt, che fa il cosplay di Bruce Willis da giovane.
L’ho visto il week end scorso, siccome mi annoiavo, domenica ho preso il primo volo per New York e l’ho noleggiato, ovviamente in lingua originale.

Ne parlerò in termini gastronomici, questa volta, per rendere meglio l’idea di quello che è questo film.

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Doppiaggio sì, doppiaggio no, la guerra infinita

Spesso, quando parlo dei film che vedo, riservo sempre una parola buona per il doppiaggio.
Il nostro Capitan Catarro, ha scritto anche un post sull’argomento.

Ultimamente, parlando di “Lincoln“, ho addirittura auspicato una distribuzione dei film solo in lingua originale.

Messer Satanasso, un nuovo Revenger che ha cominciato a seguire il blog da poco, mi ha fatto giustamente notare che lui non mastica benissimo l’inglese e che non riesce a godersi un film se deve leggere anche i sottotitoli.

In effetti mi sono reso conto che il mio capriccio di avere i film in originale è una richiesta un po’ egoistica, c’è tanta gente che non conosce abbastanza bene l’inglese da godersi appieno un film in quella lingua.
Se poi il film è in una lingua molto più esotica, come il cinese, il giapponese o il coreano, è ancora peggio. Ammetto che avrei delle difficoltà pure io a capire i dialoghi.

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Lincoln, il presidente Santo Subito e Spielberg prof. di storia politica

Sabato avevo deciso di andare al cinema ed ero indeciso tra due film. Alla fine avevo scelto di vedere “Flight” rimandando “Lincoln” a questa settimana e l’ho comunicato sulla nostra pagina di Facebook, ma alcuni fan mi hanno fatto cambiare idea, spingendomi a vedere prima “Lincoln“.

Che poi, mica è uno sforzo andare a vedere un colossal storico di Steven Spielberg, è acclamato dalla stampa americana, ha ricevuto un sacco di nomination agli Oscar, mi son detto: “Non sarà molto pesante“, così sono entrato in sala con il sorriso pronto a farmi trasportare dalla magia di Spielberg e dall’interpretazione di Daniel Day Lewis

Quindi ora parliamo di “Lincoln“. Per dovere di cronaca vi avverto che ci sono spoiler nel post… che poi, spoiler, giusto se non sapete cosa ha fatto Lincoln nella sua vita potrebbe essere uno spoiler…

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Must Nerd (feat. Rubik)

Già in passato abbiamo parlato di noi. Di chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo dove trovarci e come classificarci. Abbiamo cercato di mettere in luce le differenze tra noi Nerd, tra chi lo nasce e chi lo diventa dopo la morte dei propri genitori, tra chi morso da ragni radioattivi e chi inizia a leggere di gente morsa da ragni radioattivi. In tutto questo però non abbiamo ancora parlato di una cosa, ovvero di tutto quel bagaglio culturale che accomuna noi Nerd, tutto quello che ognuno di noi ha fatto almeno una volta nella propria vita.

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Star Wars VII s’ha da fare, che ci piaccia o no

Pensavo che la notizia della vendita della Lucasfilm alla Disney fosse scemata e ormai il nerdoverso se ne fosse fatto una ragione, e invece non ce ne siamo fatti una ragione proprio per niente.

Passato l’iniziale momento drammatico del: “OMMIODDIO MORIREMO TUTTI!!!, ci ho ragionato un po’ su e l’idea di questa fusione non mi sembrava più una cosa tanto tragica.

Però un tarlo sta ancora scavando nelle nostre menti: il nuovo “Star Wars Episodio VII“.

Dopo una serie di rumor sul regista scelto, giovedì sera è arrivata la notizia che ha infiammato di nuovo gli animi e internet: J.J. Abrams è stato scelto come regista del film.

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Film di cui vorrei vedere il remake, seriamente

Chi ci segue sa quanto ci stiano sul culo non ci piacciano i remake, i reboot, i prequel e i sequel.

Mentre aspettiamo spasmodicamente di vedere come stupreranno il ricordo di “Robocop” e come bimbominkieranno “La Casa“, eettimana scorsa è stata data la notizia che la Warner vuole fare il reboot di “Gremlins“. Nemmeno il remake, proprio il reboot, il che significa che non si limiteranno a rifare il primo “Gremlins“, ma ne faranno uno ex-novo che sarà il primo di, sperano, una nuova lunga serie.

Però, ad essere sinceri, un remake, se fatto con un minimo di criterio, come spiego qua, può funzionare.
Io ho 3 film di cui vorrei davvero vedere il remake, ovviamente se fatto come dico io… sull’ultimo probabilmente mi lincerete.

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