Che fine ha fatto Lord Casco?

L’altro giorno, nel post dedicato al nostro primo compleanno, ho accenno alla misteriosa scomparsa di uno di noi: Lord Casco.

Nei commenti al post, Cris, ci ha chiesto che fine avesse fatto, questo post è per dire: “Vorremmo saperlo anche noi“.

Quella che segue è una vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso centinaia di milioni di miliardi di persone. Il mondo della scienza è in subbuglio, hanno perso l’unica persona più noiosa di uno scienziato.

Ma prima di andare a vedere cosa è successo, vi chiederei di leggere il resto del post pensando ad una di quelle musichette struggenti che usano nei servizi tristi di Studio Aperto, grazie.

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Playstation 4, il futuro che non c’è

Non so in quanti si ricorderanno dell’arrivo delle schede prepagate per i cellulari. Beh, l’arrivo di queste schede, prima fu la TIM, portò al boom dei cellulari. Fino a quel momento erano un oggetto di nicchia riservato a gente con i soldi, subito dopo erano per tutti. Anche i poveracci si potevano permettere un cellulare, caricargli 50 mila lire di traffico e, una volta finito, niente, avevano un bel mattone tecnologico in tasca fino alla ricarica successiva.

Con lo sdoganamento delle schede prepagate sono arrivate un sacco di compagnie telefoniche a far concorrenza alla TIM, che allora deteneva il monopolio di mercato. Poi, vabbè, si sono accorti che avrebbero guadagnato di più se si fossero accordati per mantenere tutti le stesse tariffe e quindi così hanno continuato a fare fino ad oggi, facendo finta di continuare a farsi concorrenza.

Tra queste società c’era la Blu, il cui slogan era: “Blu. Il futuro che non c’era” indicando che loro erano davvero il futuro come non sarebbe mai potuto essere nessun altro. Dopo qualche mese è fallita e lo slogan è diventato: “Blu. Il futuro che non c’è più“, che suona anche meglio.

Ma cosa c’entra tutto questo con il titolo del post?

La Sony, con lo show del 20 febbraio, ha praticamente fatto la stessa cosa… più o meno.

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Die Hard: come liberare l’America indossando una canotta

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Per la settimana dedicata a Die Hard, ecco a voi la seconda puntata de “Le oziose seghe mentali di Ultimate Jar Jar Binks, il vostro amichevole esegeta di quartiere”, la prima potete leggerla clickando qui.

Il film che analizzeremo, annoiandovi a morte, è “Die Hard- Trappola di Cristallo”, il primo film della serie.

Partiamo.

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Buon compleanno Nerds’ Revenge

Ebbene sì, oggi Nerds’ Revenge compie un anno.

Mi sembra ieri che pubblicavamo il primo timido, sgrammaticato post e invece è già passato un anno.

La cosa è incredibile, soprattutto se si pensa alla mia tipica scostanza nel fare le cose. Quando abbiamo cominciato ero convinto che nemmeno in un mese avrei chiuso tutto, rinunciando.

Invece siamo ancora qui.

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Die Hard – Un Buon Giorno Per Morire e la sindrome di Michael Bay

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Questa si sta trasformando nella Settimana Die Hard.

Ieri ho celebrato l’intera saga del mio eroe preferito john McClane, oggi scrivo le mie opinioni sul quinto Die Hard, che ho visto il week end scorso, e giovedì ci sarà un post del grande Ultimate Jar Jar Binks che analizzerà, alla sua sagace maniera, il primo mitico film.

E domani?“, chiederete voi, con quel tono un po’ scocciato e un po’ timoroso. Domani sorpresa che è un giorno speciale.

Ma prima di domani c’è oggi e oggi si parla di “Die Hard – Un Buon Giorno Per Morire“.

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Die Hard, celebriamo l’intera saga

Questo è un post generato in un paradosso spazio temporale. Mentre sto scrivendo non è ancora uscito il quinto “Die Hard“, però quando leggerete questo post sarà uscito e io l’avrò visto.

Non ho ancora idea se mi piacerà oppure no. Non so se sarà un bel film o se avranno rovinato John McClane, il mio personaggio preferito.

Però, al momento, ho voglia di parlare della saga di Die Hard e di come ha rivoluzionato il genere degli Action Movie.

Vi avviso, il post è un po’ lungo, leggetelo nel tempo libero, che poi se vi licenziano date la colpa a me.

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Jack Aubrey Vs. Jack Sparrow

Master and Commander

Tra i ricordi nerd più belli che ho ci sono le sessioni infinite a Monkey Island su Amiga 500. Un gioco mitologico che ha fatto nascere e crescere, insieme a “I Goonies” e altri prodotti del nerdoverso, la mia passione per le storie di mare, di pirati, etc.

In questi giorni mi è capitato sotto mano “Ai confini del mare“, romanzo di Patrick O’Brian. Lo scrittore inglese è stato l’inventore della saga marinaresca in cui si raccontano le gesta del Capitano Jack Aubrey.
Essendo una saga vi consiglio, se il post vi incuriosirà e non lo avete già letto, di partire da “Primo Comando“, ossia il primo libro dedicato al suddetto capitano. Per carità niente vieta di iniziare anche dall’ultima sua pubblicazione, però i libri seguono una certa progressione temporale e, anche se la trama è orizzontale, a volte ci sono rimandi a vicende accadute in romanzi precedenti. Continua a leggere

La sindrome del vecchio giocatore

Ieri sulla pagina di Facebook ho postato un video gameplay del nuovo “Tomb Raider, definendolo un Uncharted con le tette.

Ne è nata una discussione con una fan, Federica, dove lei dice che i primi “Tomb Raider” erano avventura vera, mentre gli “Uncharted” sono avventura solo sulla carta, perché poi all’atto pratico sono solo sparatutto in terza persona.
In effetti è vero. Per quanto io adori i vari “Uncharted“, di avventura ed enigmi ce ne sono pochi, in compenso si uccide abbastanza gente da estinguere un piccolo stato.

Da lì mi è scattato un piccolo ragionamento, di più non posso, sui vecchi giochi e quelli nuovi.

Su, non girate gli occhi al cielo, non è la solita roba de: “Una volta i giochi erano più belli“, giuro!

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Les Misérables, il cineracconto semiserio

Sinceramente non so perché ho acconsentito di andare a vedere “Les Misérables“.

Forse perché settimana scorsa sono stato colto da un moto di nichilismo estremo. Forse perché è candidato a 900 premi Oscar, tra cui miglior musical senza balletti. Forse perché ha vinto il prestigiosissimo premio “Frau Buchler di Potassio” del Festival Del Cinema Canzoneccio di Vladislavia. Forse perché “Die Hard: Un Buon Giorno Per Morire” esce solo questo giovedì. Forse perché mi sono dimenticato che al cinema danno “The Last Stand” con Arnlod Schwarzenegger.
Forse per tutti questi motivi insieme.

Nel post potrebbero esserci spoiler sulla storia, per quanto valga, perché è un po’ come dire di fare spoiler su Pinocchio, visto che “Les Misérables” ha avuto già 1500 trasposizioni cinematografiche, televisive, a fumetti, teatrali, quindi la storia la conosciamo già tutti più o meno.

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Adamsception

Douglas Adams.
Un caposaldo della letteratura fantascientifica.
Ironico, graffiante, politicamente scorretto, filosofo, ecologista. Tutto questo è Douglas Adams. Continua a leggere