G.I. Joe – La Vendetta: balletti, pupazzetti e tanto testosterone

Venerdì è stata un pessima giornata per il sottoscritto. Davvero pessima.

La sera volevo tirarmi su, quindi con il mio amico Orsetto ho organizzato una serata davvero maschia per soli uomini. Prima siamo andati a combattere con i tori a mani nude. Dopo esserci fatti le foto con il piede sulle carcasse delle bestie abbattute, ne abbiamo mangiata una… cruda, appena spellata, annaffiata con dell’ottimo wiskey caldo bevuto a canna. Poi ci siamo rimessi le camice a quadrettoni di flanella e abbiamo preso il nostro pick-up rosso, con le ruote da 30″, e abbiamo scorrazzato per Melzo, sparando per aria con il Winchester e fumando sigari cubani di importazione illegale.
Infine, ebbri di testosterone, si siamo infilati all’Arcadia per vedere G.I. Joe – La Vendetta in Sala Energia.

Continua a leggere

La Madre, vi spiego come risparmiare i soldi del cinema vedendo comunque il film

Ieri sera ero in vena di film. Essendo in astinenza da horror da un bel po’, più o meno da novembre quando ho visto quella vaccata di Le Streghe Di Salem di Rob Zombie, sono andato al cinema a vedere La Madre, quel film di panico paura di cui tutti parlano bene nelle recensioni.

Ieri sera ho fatto due errori: il primo è che mi son fidato dei critici che si riempiono la bocca di paroloni e incensano le cose che non capiscono.
Il secondo è stato andare a quel fottuto UCI di Pioltello. A cominciare dal biglietto che costa uno sproposito, 8,70 €, ma loro sostengono sia il prezzo standard. Io per otto euro e settanta centesimi, vorrei la sala pulita che ci si può mangiare per terra e sui sedili, non che ti siedi e speri che l’antitetanica che hai fatto da piccolo funzioni ancora.
La sala per La Madre era piena zeppa di regazzetti pioltellesi. Forse a Pioltello, in provincia di Milano, c’è una concentrazione spropositata di figli speciali di Gesù, quelli che non puoi chiamare rincoglioniti perché i veri rincoglioniti si offendono.
iPhogne sempre in mano a guardare Facebook. Casino e schiamazzi nelle scene di paura che i figli speciali di Gesù, per sublimare la paura e far vedere agli amici che non si spaventano, nelle scene che sanno che si cagheranno addosso fanno i cretini. Regazzetti che entrano in sala con i piatti con dentro le fette di pizza, giuro che le vendono al bar del cinema, e autocisterne di coca cola, da ciucciare il più rumorosamente possibile.

Rimpiangendo l’Arcadia, mi sono ripromesso che a Pioltello non ci andrò mai più.

Ma parliamo del film.

Continua a leggere

Il Lato Positivo è che è un gran film

Sarò sincero con voi, al cinema preferisco andare a vedere i film d’azione, quelli con gli inseguimenti, con quelli che si prendono a botte forti in faccia, con gli spari, con le robe che esplodono e le donne nude.
Non è per snobismo, è solo che con questi film la gente tende a stare zitta, o per lo meno, i botti coprono meglio i rompicoglioni.
Invece nei film drammatici, d’amore, o in qualche modo sentimentalmente coinvolgenti, c’è sempre il rischio di beccarsi quelle Bestie da cinema che devono per forza commentare quello che vedono, o rompere le palle nei modi più disparati.

Ho beccato: una con il singhiozzo che è durato per tre quarti di film, una coppia di vecchi che commentavano ogni dialogo e lui aveva la stessa voce di Sandro Ciotti, un coglione dietro che doveva prendere a calci la poltrona dove ero seduto e la sua fidanzata rintronata che, non capendo un cazzo, continuava a chiedergli di spiegarle le cose, nemmeno fosse una lezione di fisica termonucleare astratta.
Se la serata non è finita in una carneficina è solo merito del film.

Continua a leggere

Il Grande E Potente Oz del non più così grande e potente Sam Raimi

Una volte c’erano i colossal, chiamati così per via dei budget e delle scenografie letteralmente colossali.

Film come Cleopatra, Spartacus, più recentemente Titanic, oppure proprio Il Mago Di Oz, del 1939 di , di cui Il Grande E Potente Oz è il suo prequel.

Purtroppo i grandi colossal non ci sono più, le gigantesche scenografie sono state sostituite da bellissime e minuziose ricostruzioni al computer, che un pochino hanno perso la magia di una volta. Così, anche questo prequel, ha un po’ perso la magia di cui era pregno l’originale, eppure è tanto simile, e questo è il suo più grande difetto.

Continua a leggere

Upside Down: il cineracconto illogico di un film sottosopra

L’altro giorno su Facebook è nata una discussione su questo film: Upside Down.

Non volevo vederlo perché, già dai trailer, mi sembrava una discreta puttanata. Però andando avanti nella discussione mi è salita la curiosità. Poi un membro della nostra comunità, Clea, mi ha chiesto di vederlo e di scriverne. Quindi ieri sera ho preso il mio solito volo per New York e me lo sono andato a vedere, anche perché avevo letto tra i commenti che era a base di fantascienza quindi un minimo di scusa per inserirlo nel blog l’avevo.

Non ci crederete, ma mi sbagliavo completamente su questo film, il giudizio era troppo superficiale e affrettato, perché il film è ancora peggio di quello che pensassi.

Le solite cose: il post è pieno zeppo di spoiler. Se non avete visto il film godrete solo a metà e sta solo a voi decidere se leggerlo. Se l’avete visto leggete tranquilli.
Altro piccolo avvertimento, l’ho visto in inglese, a New York non ci sono i film doppiati in italiano nemmeno a casa di Buddy Valastro, quindi uso i termini originali, dal momento che non so come li hanno tradotti, però proverò a immaginarmi uno dei fantasmagorici adattamenti tipicamente italiani.

Continua a leggere

Iron Sky: nazi from the dark side of the Moon

Ci sono film che fanno un gran parlare si sé ancora prima di vedere la sala cinematografica. Ancora prima di essere girati.

Iron Sky è uno di questi. È un esempio di marketing perfetto: trailer a diffusione mondiale, raccolta di finanziamenti da parte di privati e sul web, realizzazione, diffusione nei vari festival, elezione a cult movie ancora prima di vederlo, successo strepitoso nel mondo. Questo al di là del fatto che poi effettivamente sia un bel film oppure no.

In Italia, ovviamente, è uscito un 11 ottobre qualsiasi con un sottotitolo idiota, “Iron Sky – Saranno Nazi Vostri“, un adattamento e un doppiaggio ridicoli e sminuenti, permanenza in sala di due ore.
Ergo qui in Italia chi lo vuole vedere se lo deve procurare, per ora, tramite canali alternativi in attesa di mettere le mani su una edizione home video.

Eppure merita. Merita molto.

Continua a leggere

Die Hard: come liberare l’America indossando una canotta

American-Flag-3

Per la settimana dedicata a Die Hard, ecco a voi la seconda puntata de “Le oziose seghe mentali di Ultimate Jar Jar Binks, il vostro amichevole esegeta di quartiere”, la prima potete leggerla clickando qui.

Il film che analizzeremo, annoiandovi a morte, è “Die Hard- Trappola di Cristallo”, il primo film della serie.

Partiamo.

Continua a leggere

Die Hard – Un Buon Giorno Per Morire e la sindrome di Michael Bay

DieHard5

Questa si sta trasformando nella Settimana Die Hard.

Ieri ho celebrato l’intera saga del mio eroe preferito john McClane, oggi scrivo le mie opinioni sul quinto Die Hard, che ho visto il week end scorso, e giovedì ci sarà un post del grande Ultimate Jar Jar Binks che analizzerà, alla sua sagace maniera, il primo mitico film.

E domani?“, chiederete voi, con quel tono un po’ scocciato e un po’ timoroso. Domani sorpresa che è un giorno speciale.

Ma prima di domani c’è oggi e oggi si parla di “Die Hard – Un Buon Giorno Per Morire“.

Continua a leggere

Die Hard, celebriamo l’intera saga

Questo è un post generato in un paradosso spazio temporale. Mentre sto scrivendo non è ancora uscito il quinto “Die Hard“, però quando leggerete questo post sarà uscito e io l’avrò visto.

Non ho ancora idea se mi piacerà oppure no. Non so se sarà un bel film o se avranno rovinato John McClane, il mio personaggio preferito.

Però, al momento, ho voglia di parlare della saga di Die Hard e di come ha rivoluzionato il genere degli Action Movie.

Vi avviso, il post è un po’ lungo, leggetelo nel tempo libero, che poi se vi licenziano date la colpa a me.

Continua a leggere

Les Misérables, il cineracconto semiserio

Sinceramente non so perché ho acconsentito di andare a vedere “Les Misérables“.

Forse perché settimana scorsa sono stato colto da un moto di nichilismo estremo. Forse perché è candidato a 900 premi Oscar, tra cui miglior musical senza balletti. Forse perché ha vinto il prestigiosissimo premio “Frau Buchler di Potassio” del Festival Del Cinema Canzoneccio di Vladislavia. Forse perché “Die Hard: Un Buon Giorno Per Morire” esce solo questo giovedì. Forse perché mi sono dimenticato che al cinema danno “The Last Stand” con Arnlod Schwarzenegger.
Forse per tutti questi motivi insieme.

Nel post potrebbero esserci spoiler sulla storia, per quanto valga, perché è un po’ come dire di fare spoiler su Pinocchio, visto che “Les Misérables” ha avuto già 1500 trasposizioni cinematografiche, televisive, a fumetti, teatrali, quindi la storia la conosciamo già tutti più o meno.

Continua a leggere