Pain & Gain, rivalutando Michael Bay

Michael Bay è forse il regista più vituperato e perculato del mondo, attualmente.

Io per primo lo sfotto appena posso. Però lo sfotto proprio perché è possibile farlo, perché è uno capace, è uno che potrebbe dare molto, solo che si è venduto l’anima al Diavolo hollywoodiano dei film action ed è finito nel circolo vizioso di fare quello che pubblico e produttori si aspettano da lui.
Michael Bay è il finto tonto del villaggio cinematografico.

Ora al cinema è uscito il suo film fuori dai blockbuster hollywoodiani, con un budget risicato, rispetto ai suoi standard, e che grossomodo va contro il suo stesso cinema fatto fino ad ora.

Il film è Pain & Gain – Muscoli E Denaro.

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Dark Shadows, Vampiri, Streghe, pesci morti e complessi non risolti

Come avevo minacciato promesso settimana scorsa, oggi mi tocca parlare dell’ultimo film di Tim Burton che mi mancava: Dark Shadow.

L’ho visto insieme a Frankenweenie e ormai ero preparato al peggio, e infatti i primi 10 minuti erano quello che mi aspettavo. Poi stranamente il film decolla, mi strappa una risata, non ci credo, mi si alzano le aspettative e… niente, leggete il post che è meglio.
Come al solito vi avverto, il post contiene spoiler, ma è necessario per parlarne, in ogni caso è un film uscito l’anno scorso, quindi dovrebbero essere caduti in prescrizione.

A proposito, prima di cominciare, per il futuro, ricordatevi che io le minacce promesse le mantengo. Sempre.

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Now You See Me, il trucco c’è ma non te lo fanno vedere

Una delle mie passioni cinematografiche sono gli Heist Movie, come dicevo qui, quei film con le grandi rapine, con i piani elaboratissimi, le truffe, gli allocchi, i fighi intelligentissimi, i colpi di scena, i twist finali e la gente che alla fine vive felice e contenta piena di milioni di dollari.

Un’altra cosa che mi piace molto è la magia, o meglio, l’illusionismo, la prestidigitazione, il mentalismo e tutte quelle cose lì.

Now You See Me raggruppa le due cose e io potevo non andare a vederlo? No, non potevo perdermelo e mi sono fiondato in sala.

Partendo anche dal presupposto che questo doveva essere un film minore e che invece sta incassando più di Pacific Rim, a me è piaciuto molto.

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Pacific Rim, Kaiju contro Robottoni come se non ci fosse un domani

Per chi è nato e ha vissuto gli anni ’80 i robottoni giganti giapponesi sono stampati a fuoco nella mente.

Per noi, frasi come: “Alabarda Spaziale!“, “Pugni Rotanti!“, “Raggi Gamma!“, “Attacco Solare, energia!“, “Miwa, lanciami i componenti!“, non sembrano assurde, ma, anzi, sono molto evocative e riportano ad un periodo bellissimo della vita in cui eravamo convinti che nel 2000 avremmo viaggiato su macchine volanti, vestiti di carta stagnola e che il mondo sarebbe stato difeso da giganteschi e fighissimi robot pieni di armi esotiche e fantascientifiche.

Purtroppo quelle fantasie si sono rivelate solo… ehmmm… fantasie e oggi i robot, come li intendevamo noi, non li hanno ancora fatti. Ma non solo quelli giganteschi, ma anche quelli piccoli, a grandezza umana. Insomma, una delusione totale.

Ad alleviare le nostre pene è arrivato Guillermo Del Toro che, con il preciso scopo di dare nuova linfa alle nostre infantili fantasie e inforderci nuova speranza, ha pensato bene di dirigere un film che tutti noi aspettavamo da quando avevamo 5 anni: Pacfic Rim.

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The Last Stand, il ritorno di Schwarzenegger, ma con calma

In questo periodo estivo gli spunti di discussione interessanti latitano. Ne approfitto per vedere e recuperare roba che mi è sfuggita durante l’anno.

Uno dei film che mi son visto è The Last Stand, ovvero il ritorno al cinema di Arnold Schwarzenneger dopo ben 8 anni di inattività causa carriera politica.

Io, che son venuto su con quei film, ero curioso di vederlo, ma dai trailer non mi sembrava granché, ma i trailer, si sa, sono fuorvianti. Peccato che quello di questo film è invece veritiero.

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Frankenweenie, il solito vecchio Burton

Sicuramente lo sapete già come la penso su Tim Burton. In caso non lo sapeste, potete farvi un giretto sull’ascensore di Ryan e leggere la prima parte e la seconda.

Riassumendo, in caso foste proprio pigri, Burton non tira fuori un film decente dal 2000.

A me mancava di vedere gli ultimi due che sono usciti al cinema: Frankenweenie e Dark Shadow.
Li ho visti entrambi il week end scorso, uno dopo l’altro, via il dente via il dolore.

Oggi parlo di Frankenweenie, settimana prossima di Dark Shadow.

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Dredd, condanna a morte eseguita.

Mi sa che vi aspettavate di trovare il post su The Lone Ranger, oggi. In effetti il rischio c’è stato, ma poi ho seguito il cuore che mi diceva: “Ma che ti frega di The Lone Ranger?“, praticamente niente. Vedere un altro film d’azione patinata, diretto ai bambini, con tutte le conseguenze del caso, sinceramente non mi andava.
Non mi andava nemmeno vedere ancora una volta il talento di Verbinski sprecato in una megaproduzione tutta basata su Johnny Depp che fa l’ennesimo personaggio truccato e sopra le righe.
Proprio non ne avevo voglia, sarei entrato in sala con la faccia schifata e non me la sarei tolta per tutto il film, con il risultato di non apprezzare anche le poche cose buone che poteva avere il film.

Così ho buttato il mio tempo recuperando Dredd, film dell’anno scorso che è andato così male in patria che probabilmente in Italia non uscirà nemmeno in DvD nei cestoni della COOP a 3,99€.

Devo dire che, aspettandomi poco, ho visto molto di più.

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World War Z, Brad Pitt contro gli Zombie

Ultimate Jar Jar Binks e io sosteniamo che di film di Zombie non ce ne sono mai abbastanza. La fidanzata di Jar Jar, la Paciu, sostiene che di Bard Pitt non ce ne sia mai abbastanza.

Quindi tutti e tre, allegramente, siamo andati a vedere ‘sto World War Z, in un cinema semideserto, se non per un paio di anziane Bestie da Cinema, sedute guarda caso accanto a noi, che hanno commentato il film per tutto il tempo.

Per parlare compiutamente del film dovrei fare dei minispoiler sul finale, ma siccome sono buono, gli spoiler li metto alla fine, debitamente segnalati, quindi leggete pure tranquilli. Mamma che bravo che sono.

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L’Uomo D’Acciao ha le palle di ferro

Il titolo del post si riferisce ad una vecchia barzelletta che girava alle elementari e che mi è rimasta impressa: la maestra sta spiegando e Pierino gioca con delle biglie di ferro. D’un tratto le biglie cadono dal banco e fanno un casino della miseria.
La maestra: “Ragazzi! Chi è che ha le palle di ferro?!
Tutti: “Superman, signora maestra!

Tutti ridevamo come matti, ma son convinto che ‘sta barzelletta non la capiva nessuno. Almeno io proprio non la capivo. Poi crescendo ho scoperto cosa sono le palle e, soprattutto, la metafora di Superman come Uomo D’Acciaio.

Ora, a distanza di qualche secolo dal periodo delle elementari, ho visto in compagnia di Ultimate Jar Jar Binks L’Uomo D’Acciaio, il reboot su Superman che dovrebbe lanciare l’universo DC al cinema là dove Lanterna Verde ha fallito e i Batman di Nolan sono, per loro natura, avulsi dal mondo supereroistico in generale.

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L’Uomo D’Acciaio le impressioni di Sheldon

L’admin della nostra pagina di Facebook, Sheldon, ha avuto la fortuna di vedere in anteprima al Taormina Film Festival il nuovo film su Superman che tutti stiamo aspettando: L’Uomo D’Acciao.

Tornato a casa ha scritto le sue impressioni sul film.

Vi devo avvertire che nel suo post c’è qualche spoiler sulla parte iniziale del film, che comunque si evinceva anche dai trailer, decidete voi se leggerlo oppure no.

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