5 film che sono piaciuti solo a me

Si sa che il mondo è bello perché è avariato vario e ognuno ha una propria opinione, i propri gusti e tutto il resto.

Oggi volevo parlare di 5 film brutalmente bistrattati da tutti, ma che a me son piaciuti.

Attenzione, non sto parlando di film belli in senso assoluto, ma di film che a me piacciono per ben precisati motivi. E no, non sono i Twilight!

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Dalla model animation alla claymation – una fantastica gita

Come promesso la scorsa settimana, eccoci all’agognato articolo sulla stopmotion. Poterne scrivere equivale ad una liberazione, visto che mi è costato, come forse avrete letto qui, mesi di sofferenze e umiliazioni. Ma l’interesse per questo tipo di animazione ha radici ancora più lontane, che risalgono agli anni ottanta…

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Il nuovo Amazing Spider-Man cosa aspettarci?

L’anno scorso è uscito il reboot di Spider-Man: The Amazing Spider-Man.

Andando a vederlo al cinema non mi era dispiaciuto, anche se non mi aveva convinto totalmente.
Ora che stanno girando il sequel mi è tornato in mente quel film, siccome le cose inutili me le ricordo abbastanza bene, posso dire che quel film è una bella puttanata e che forse devo aspettare quei 6 o 7 mesi prima di parlare di un film.

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Per le prossime scene è prevista pioggia. A te la linea, Bob…

Ed Stark

Come sapete, in questi giorni il tempo non è stato particolarmente clemente con il Bel Paese. E, proprio mentre osservavo oziosamente la pioggia cadere, mi è venuto in mente di scriverci su un articolo.

Ma come  puoi parlare della pioggia in un articolo, vi chiederete? Facile: mettendolo in relazione con il mondo del cinema.
Come avrete di certo notato, nei film la pioggia è un elemento spesso fondamentale, a volte così tanto da decretare il successo o meno di una scena: in questa sede esamineremo tre momenti fondamentali in cui la pioggia ha fatto il suo sporco lavoro al meglio: la scena del funerale in Hellboy e Watchmen, il combattimento tra Neo e Smith in Matrix: Revolution e il finale de Il Re Leone (lo so che è un cartone animato, ma ha fatto parte della mia infanzia).
Iniziamo.

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Situazioni cinematografiche in cui non vorrei mai trovarmi

Quante volte ci è capitato, vedendo un film, pensare: “Minkia! Meno male che non sono io quello lì!“?

A me tante.

Quindi mi sono messo pensare alle situazioni di alcuni film in cui non vorrei mai e poi mai trovarmi.
Ovvio, è facile pensarlo per una scena qualsiasi di un “Saw” a caso, quindi quelle scene non ve le elenco.
Però ci sono situazioni in cui ne va della propria incolumità fisica e morale o della propria dignità, in cui non vorrei proprio trovarmi.

Vi avverto, ci potrebbero essere alcuni spoiler nel post, ma sono tutti film “vecchi” e belli, quindi, se non li avete visti, vergognatevi.

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Doppiaggio sì, doppiaggio no, la guerra infinita

Spesso, quando parlo dei film che vedo, riservo sempre una parola buona per il doppiaggio.
Il nostro Capitan Catarro, ha scritto anche un post sull’argomento.

Ultimamente, parlando di “Lincoln“, ho addirittura auspicato una distribuzione dei film solo in lingua originale.

Messer Satanasso, un nuovo Revenger che ha cominciato a seguire il blog da poco, mi ha fatto giustamente notare che lui non mastica benissimo l’inglese e che non riesce a godersi un film se deve leggere anche i sottotitoli.

In effetti mi sono reso conto che il mio capriccio di avere i film in originale è una richiesta un po’ egoistica, c’è tanta gente che non conosce abbastanza bene l’inglese da godersi appieno un film in quella lingua.
Se poi il film è in una lingua molto più esotica, come il cinese, il giapponese o il coreano, è ancora peggio. Ammetto che avrei delle difficoltà pure io a capire i dialoghi.

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Il nerd e il cinema: amore finito?

Sul blog ci siamo sempre spesso lamentati del cinema contemporaneo e del vuoto pneumatico presente nella testa degli sceneggiatori.

Ormai per un nerd è diventato quasi inevitabile pensarlo, a parte rare eccezioni, quando esce dal cinema. Le cagate si sprecano.

Ci lamentiamo delle idee poco originali, delle sceneggiature senza senso, etc.

Eppure l’altra sera, riguardando “Un lupo mannaro americano a Londra“, mi sono reso conto che forse oltre alla scarsità di idee è cambiato anche il modo di raccontare le storie.
Come il film di John Landis, tanti classici del passato che amiamo propongono storie poco originali, già viste e sentite mille volte; a volte troviamo situazioni cariche di assurdità inspiegabili nella sceneggiatura, eppure ancora oggi ce li riguardiamo con piacere. Continua a leggere

And the Oscar goes to… aspetta un attimo, parliamone

Come sapete settimana scorsa sono uscite le candidature ai premi Oscar 2013, quelli che si danno ai film e agli attori del 2012.

Ovviamente se ne è parlato moltissimo, alcuni non erano d’accordo, altri, altri così così. Mancano nomi illustri, sia di registi che di film, qualcuno si è lamentato, altri hanno alzato il sopracciglio, qualcun altro ha battuto i piedi per terra e ha pianto. Insomma le solite scene tra vincitori annunciati, esclusi eccellenti e perdenti cronici.

Nessuno però si è chiesto se davvero gli Oscar valgano ancora qualcosa.

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Il sequel non c’è, posso aiutarla io?

Torno ad occuparmi di ciò che amo di più: il cinema. E voglio farlo in due puntate, una dedicata ai sequel fantasma e l’altra ai sequel senza i quali saremmo vissuti comunque in modo abbastanza allegro.
Questa settimana inizierò con i sequel fantasma dei suddetti film: Eragon, La Bussola d’Oro, Le Cronache di Narnia. Continua a leggere

L’HFR 3D de Lo Hobbit

Come promesso oggi continuo le mie impressioni su “Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato” andando a vedere la parte puramente tecnico-spettacolare del film.

In un film del genere è ovvio che gli effetti speciali sono una parte fondamentale per la buona riuscita della pellicola.

Le varie razze devono essere diverse tra loro come caratteristiche fisiche ed estetiche, oltre che come personalità. Non basta appiccare in faccia di qualcuno un naso finto, una barba posticcia e dire: “Questo è un Nano“, poi si prende un altro, gli si mettono 2 piedoni di gomma e dire: “Questo è uno Hobbit”.

Hobbit, Nani, Umani, Elfi, Orchi, Orchetti, Goblin, Troll etc… devono avere altezze diverse e corporature diverse, coesistere contemporaneamente sullo schermo interagendo tra di loro e lo spettatore deve accorgersene per immergersi nel racconto. Altrimenti “Lo Hobbit” potrebbe essere girato nel giardino di casa di chiunque con una videocamera qualsiasi.

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