Settimana scorsa sono stato contattato, su un social, da un sito che mi ha chiesto un favore. Andare a vedere due anteprime questa settimana e di scrivere due parole sui film.
Ho accettato con piacere. Peccato che i film non siano granché.
Il primo l’ho visto ieri sera, rigorosamente in inglese, in una sala gremita di critici: Words And Pictures.
Prima della proiezione, un noto critico del Corriere e di Vivimilano, ha fatto una lunga introduzione spoilerando in pratica tutto il film, tranne il finale che comunque è prevedibile, perché, ovviamente, non si può criticare un film senza entrare nei particolari della trama. Un po’ come Anna Praderio che parla dei film cominciando dal finale. Meglio se c’è un colpo di scena.
Comunque, tornato a casa, ho scritto le mie opinioni sul film e le ho inviate. Ho avuto anche il permesso di poterle pubblicare qui.
A me ha fotto molto ridere scriverle, spero che voi abbiate piacere di leggerle.
Tutti conosciamo la storia dei due emisferi del cervello. No?
Il destro è quello astratto, preposto al linguaggio non verbale. Il sinistro è invece quello razionale, preposto al linguaggio verbale, con tutto quello che ne consegue.
È una delle tante dualità dell’uomo, sempre diviso tra il pensiero razionale e il pensiero astratto. La predominanza di uno dei due emisferi genera diversi tipi di artisti. Quelli grafici, che si esprimo per immagini e quelli verbali, che si esprimono attraverso il linguaggio.
Words And Pictures è un film sulla lotta tra due tipi di arti, quella scritta e quella per immagini, incarnata in due persone diametralmente opposte tra loro e con i loro limiti, ma che mettono davanti a tutto quello per cui sono nate.
Clive Owen è uno scrittore fallito, professore d’inglese, che si dedica a far amare la parola ai suoi studenti, più che a insegnare loro la lingua.
Juliette Binoche è una pittrice di successo che deve confermare di esserlo ancora e diventa professoressa di Belle Arti per estrapolare dai suoi studenti la loro vena artistica.
Inevitabilmente, questi due poli artistici, arrivano a scontrarsi, entrambi convinti che l’uomo si esprima meglio attraverso l’arte che loro amano.
Il problema è un altro però. I due emisferi del cervello, sono collegati e comunicano attraverso una cosa che in pochi conoscono: il Corpo Calloso.
Questo legame è quello che ci permette di camminare dritti e ci impedisce di muovere gli occhi come i camaleonti. Insomma, il Corpo Calloso ci fornisce tutta quella coordinazione che ci consente di vivere una vita sana e soddisfacente, senza sbavare quando dobbiamo parlare e di riconoscere i nostri genitori.
Al film di Fred Shepisi manca proprio il Corpo Calloso. Mette in scena i due emisferi, impegnati in una guerra dal risultato piuttosto scontato, ma lo fa in modo schizofrenico, senza coordinarsi, trattando in modo troppo leggero avvenimenti che dovrebbero essere più drammatici, ma che passano come acqua tiepida davanti agli occhi dello spettatore. Rende tutto una piccola farsetta leggera, senza arte né parte. Le battute sono divertenti, ma tolgono il peso a quella che dovrebbe essere una situazione grave.
Probabilmente l’approccio da commedia leggera non sempre funziona, come nel caso di Words And Pictures e rischia di rendere meno incisiva un’idea che di base era ottima, ma che viene trattata più come una scusa per mettere in scena la solita commediola rosa, che per dire qualcosa di concreto.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, forse è dovuto al budget risicato, forse al fatto che Shepisi è un onesto mestierante di ormai 75 anni suonati, ma fotografia e regia sono piuttosto scialbe. Words And Pictures ha l’aria di essere uno di quei film Tv tedeschi, che danno il pomeriggio su Canale 5.
La cosa migliore del film sono Clive Owen, ormai dimenticato dal cinema mainstream, e Juliette Binoche, che in questo periodo è al cinema con almeno tre film, mentre il resto del cast è piuttosto insignificante. Anche se c’è un minimo tentativo di caratterizzazione dei personaggi, i ragazzi delle classi risultano artefatti e per niente convincenti. Insomma, non so in America, ma nessuno parla e si muove così qui.
Da vedere giusto se si è in astinenza da film romantico. Per il resto, Words And Pictures, ha davvero poco da dire. Non per niente Ciak l’ha definito Il Colpo di Sonno del Mese.
Tutti i film di cui ho parlato:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
se Ciak lo definisce “Il Colpo di Sonno del Mese” è un buon motivo per andare a vederlo. Dal mio punto di vista Ciak non ne imbrocca una….
Sì, anche io non leggo Ciak, me l’ha detto un amico. Però mi piaceva come frase conclusiva :)
Comunque, Paola, vedilo se ti interessa, magari ti piace. :)
Allora lo guarderò quando lo daranno in Tv in modalità: a perdita di tempo, cioè quando guardo la televisione mentre nello stesso tempo sono al computer. Tipo adesso che riguardo le vecchie puntate di The Big Bang Theory. ;)
Ciao Tartastella, sì puoi benissimo aspettarlo in Tv secondo me. :)
Daniel Radcliffe in Harry Potter ha indossato 160 paia di occhiali!? mha, i misteri del set
Scusa, Gianfrancesco, non so se sono io, ma non arrivo a capire quello che hai scritto… :P
Clive Owen è un attore fantastico, sottovalutato dal pubblico italiano (vi consiglio di guardare “The Knick”) e questo film non mi sembra gli possa rendere giustizia… comunque sono curiosa!
Ciao Monami!
Sì, Owen in questo film è davvero bravo, la cosa migliore.
The Knick vorrei vederlo, ma è di Soderberg e mi sa che il mio fastidio verso quest’ultimo supera di gran lunga il piacere di vedere Clive Owen… :D