Comincio subito con il chiedervi scusa se sto postando un po’ poco, ma in questi giorni sono preso e non ho il tempo di vedere né scrivere niente. Sono affranto da questa cosa.
Però, ieri sono riuscito a ritagliarmi 50 minuti per vedere l’attesissimo Vittima Degli Eventi, il fan film su Dylan Dog che, per mille ragioni, ha una grossa importanza nel panorama cine-televisivo italiano. Anche se è uscito solo sul web.
Andiamo con ordine.
Cos’è Vittima Degli Eventi? È un film tutto amatoriale, fino a un certo punto, senza fine di lucro, finanziato con il crowfounding, cioè esclusivamente grazie ai soldi dei fan di Dylan Dog e che è stato distribuito in modo gratuito su internet.
La Sergio Bonelli Editore ha avvallato il progetto, con l’unica richiesta di togliere dal titolo il nome Dylan Dog. Non è un vezzo, o chissà cosa, il problema è che il nome, il personaggio e tutto il mondo di DyD appartengono a una casa di produzione americana che ha già mandato nelle sale un obbrobrio dal titolo Dylan Dog, film entrato a pieno titolo nell’ignominiosa rubrica de La Nota Marrone.
Dietro Vittima Degli Eventi, oltre ai fan finanziatori, ci sono persone note nel mondo del web, che si sono ritagliate un loro spazio su Youtube, come Claudio di Biagio e Luca Vecchi, nonché il famoso The Jackall che ha distribuito il film sul suo canale.
Vittima Degli Eventi dura solo 50 minuti ed è un’avventura di Dylan Dog che sembra uscita direttamente dal fumetto. Non per altro, ma perché nel film ci sono quante più cose possibili dell’universo dylaniato. Non è un film perfetto, non è un capolavoro, a tratti è palese la natura amatoriale del progetto sia nella recitazione che nella parte più tecnica, ma è il film che Dylan Dog non è mai riuscito ad avere e, in quei pochi minuti, si mangia il film con Brandon Routh in un boccone.
Non è noioso, come ho letto in giro, anche se il ritmo è un po’ blando, ma come in molti numeri del fumetto, d’altronde il budget non permette certo scene d’azione hollywoodiane o chissà cosa. Gli effetti speciali sono più che dignitosi e, a tratti, stupiscono e nel complesso non si nota il basso budget per la realizzazione. Scenografie, costumi, personaggi e tutto quello che volete, sono riprodotti con una fedeltà quasi maniacale. La regia nel complesso è buona, con alcune idee davvero buone e alcune ingenuità.
Sul fronte attoriale, Dylan Dog, interpretato da Valerio Di Benedetto, ha uno spiccato accento romano che mi ha fatto un po’ storcere il naso, almeno all’inizio. Però Luca Vecchi nei panni di Groucho rende molto bene e un paio di di battute sono davvero azzeccate. Poi c’è la partecipazione straordinaria, si dice così, di Alessandro Haber, nei panni dell’ispettore Bloch, e di Milena Vukotic che interpreta Madame Trelkowsky.
E, porca miseria, Vittima Degli Eventi non ha niente da invidiare a qualsiasi episodio pilota di una qualche fiction con la Ferilli e Garko. Quelle fatte dai, così detti, professionisti. L’atmosfera sembra presa di peso dal fumetto e rende molto bene, purtroppo le “frasi celebri” e i “modi di dire” celebri del fumetto, per loro natura, in bocca agli attori rendono un po’ meno, ma riescono comunque a strappare un sorriso nostalgico. Almeno è l’effetto che hanno fatto a me. E mi è piaciuta davvero tanto la citazione di Golconda.
Certo, non è un film da distribuire al cinema, però non sarebbe affatto male come prima puntata di una miniserie televisiva.
Ed è qui che Vittima Degli Eventi comincia ad acquisire importanza. Nel complesso la gente coinvolta è davvero brava, pecca di inesperienza e, soprattutto, di soldi, ma sono persone a cui darei più di una possibilità per fare qualcosa di loro, se non al cinema, almeno in televisione. A mio modestissimo parere, non possono fare peggio di quello che già la Tv generalista ci propina. Tutta roba che non guarderei nemmeno sotto tortura.
Il web, in Italia come nel resto del mondo, è una fucina di cavalli di razza che devono solo essere presi e portati in Tv, per cominciare a farsi le ossa seriamente, e da lì aver la possibilità di poter saltare nel cinema. La qualità avrebbe solo da giovarne.
Vittima Degli Eventi mi auguro che sia solo il primo di una lunga serie di esperimenti, come già succede per le web series, e che dia il LA a una ondata di di talenti con idee fresche e nuove.
Ripeto, non è un film perfetto, né un’opera trascendentale, ma è un risultato eccellente per un qualcosa che è nato ed è stato sviluppato solo ed esclusivamente per passione. Sarò forse retorico, però quando vedo questi progetti che vanno in porto, con questi risultati, mi rendo conto che di quanto la Tv sia sopravvalutata e di quanto internet abbia ancora di buono. Se non altro, dà una possibilità a tutti di risaltare e farsi vedere mettendo in scena le proprie abilità.
Vittima Degli Eventi vi consiglio di vederlo, soprattutto se siete appassionati di Dylan Dog, dura solo 50 minuti e non è affatto tempo sprecato, anzi, per una volta c’è davvero qualcosa di buono da vedere.
Il film ve lo linko direttamente in fondo al post.
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
Ho pubblicato il mio pensiero su questo corto in un commento su youtube, sotto questo video http://youtu.be/c6VGGnA_vCo
Purtroppo via applicaIone cellulare non riesco a copiarne i contenuti.
Vai tranquillo, ora vado a leggere :)
Se puoi copiarmelo qui mi fai un piacere
Certo che questo fan film raccoglie opinioni molto contrastanti. In generale mi è parso di capire che le carenze maggiori sono nella sceneggiatura/trama, opinione che condivido e di solito è ciò che mi farebbe odiare un prodotto simile ma essendo questo fan film pensato come episodio pilota la cosa non mi disturba troppo: gli episodi pilota sono di solito i più deboli da quel punto di vista. Si spera solo che gli autori abbiano ancora molto da dire ed ora che il personaggio è stato delineato ci aspettiamo trame migliori e meglio congegnate per il mezzo visivo, una migliore sceneggiatura e che Groucho rimanga relegato in un ruolo da comparsa e non da semi protagonista. Divertenti alcune sue scenette (l’introduzione è perfetta e così la conclusione con il lancio della pistola nel piatto, il resto della sua comicità purtroppo un po’ piatto).
Insomma la trama e la sceneggiatura sono perdonabili per un episodio pilota, ma sarò intransigente sui seguiti se mai ne faranno.
Io non mi focalizzerei su trama e sceneggiatura, andiamo, è un fan film di 50 minuti, secondo me, nel suo piccolo, è molto valido.
Se in un “film” (“fan” o non “fan”) non ci si focalizza su trama e sceneggiatura su cosa ci si può focalizzare? Cioè, se non ci sono quelli non c’è niente. Non è videoarte, mi pare abbia lo scopo di raccontare anche qualcosa.
Comunque li ho già perdonati alla grande sperando in successivi episodi meglio sceneggiati, i “pilota” sono sempre deboli e quindi la storia esile di questo non mi ha disturbato affatto. Spero soltanto che, se ne faranno altri, ci sia più sostanza, sennò è inutile.
L’unica cosa insensata è il commissario che chiama Dylan “Old boy”. Ha senso a Londra ma visto che questa versione di Dylan Dog è prettamente italica, quel riferimento perde di qualsiasi significato.
Anche a me l’accento romano del protagonista ha un po’ disturbato ma lo voglio interpretare come una scelta stilistica voluta, del resto il personaggio diventa al 100% italiano e se ha sede a Roma allora il modo di parlare ha un suo perché… anche se io almeno il protagonista lo avrei fatto ridoppiare a qualcuno bravo.
Beh, dai Evitt, l’unico errore che hanno fatto sulla sceneggiatura e di aver voluto inserire TUTTO l’universo di Dylan. Si fossero concentrati su una parte sarebbe stato meglio. 50 minuti sono un tempo difficile da gestire, perché non basta l’idea geniale alla base dei corti e non sono abbastanza per sviluppare bene un film. Devi fare una scelta e secondo me l’hanno fatta bene. Poi, oh, si può fare sempre di meglio, ma Dylan quello è.
Considerate lot spreco fatto con i milioni di dollari dagli americani, gli italiani, a partire da dellamorte dell’amore, il trillo del diavolo di dennis frison (italiano nonostante il nome d’arte), e ora Vittima degli eventi, sono i veri dilan d’oggi del cinema.
Saper mettere la magia di un personaggio in immagini richiede passione e conoscenza, che non si compra a botte di milioni di dollari. Saranno più ingenui, ma più genuini e apprezzati dai fan di Dylan.
Sì, beh, ingenui nel senso che mancano di esperienza, non che sono stupidi.
A me il film è piaciuto e il risultato è maggiore della somma degli elementi :D
Si esatto, semplicemente con meno esperienza, ma c’è più cuore, da più emozioni di tanti prodotti da blockbuster, che alla fine… non lasciano nulla.
Sìsì, quello che intendevo Carlo :)
Ma come… non ti mancano le scene trash anni ’90 come Anna Falchi con tette fintissime che scopa in un cimitero ancora più finto? LOL
A proposito, mi ricorda un vecchio articolo…
http://doppiaggiitalioti.wordpress.com/2011/04/09/della-serie-titoli-italioti-speciale-dylan-dog/
Non vedo l’ora di vederlo, anche perchè Claudio di Biagio e Luca Vecchi mi piacciono e è da parecchio che parlano di quest’opera. Spero di apprezzarla anche se non sono una fan del fumetto, perchè penso anche io che questi ragazzi del web (alcuni) abbiano più talento di quanto ne abbia molta gente in Tv. Ho fiducia in questa nuova “web-generazione”! :)
Guarda, ho messo direttamente il film in fondo al post :)
Sìsì, non è fans only, anche se i fan beccano più citazioni :)
Anche io ho fiducia e spero davvero che riescano a fare strada :)
In questi giorni ho letto l’albo mensile «Mai più, ispettore Bloch» e sto leggendo il trittico del quadrimestrale «Maxi Dylan Dog – Old Boy» (nel quale rimane congelato il classico mondo del personaggio, prima della rivoluzione, fornendo sùbito anche una chiave interpretativa di quanto – da ora più che mai – si presenterà come un vero e proprio “multiverso”, Recchioni dixit).
Appena finito quel malloppo, passerò senz’altro a guardare il mediometraggio «Vittima degli eventi», di cui mesi fa – sulla pagina Fb di Nerds’ Revenge – mi aveva già ben impressionato il trailer.
Però, con il dovuto rispetto, lasciatemelo dire: l’ottimo Alessandro Haber, che trovo una scelta autarchica molto azzeccata per il funzionario di Scotland Yard, poteva pure tagliarsi la barba… – DD
Quando lo vedi poi dimmi che ne pensi. A me Bloch con la barba non mi dispiace… considerando che avrà lavorato gratis, non credo se la sarebbe mai tagliata :)
Finalmente ho avuto modo di vedere il mediometraggio, diretto da Claudio Di Biagio, «Vittima degli Eventi»; e quindi, nel segno del nuovo header alla DYLAN DOG (sia qui sul blog che sulla pagina Fb di Nerds’ Revenge), posso aggiungere al plauso per la qualificata recensione di MrChreddy un po’ di mie noterelle personali, come sempre dilettantesche, quale semplice appassionato di cinema e di comics (nonché della terza “c”: cazzeggio).
L’intelligenza della trasposizione, da una forma artistica (puramente figurativa e statica) ad un’altra (audiovisiva e dinamica), risalta magnificamente in quella che per me è la miglior gag dell’ottimo Groucho di Luca Vecchi (anche autore dello script), quando – dopo 11’30” – si mette a suonare il pianoforte senza la minima ragione seria: un guizzo intonatissimo con la natura estrosa e beffarda del character, ma che sulla pagina di un fumetto sarebbe stato oggettivamente improponibile (non voglio specificare di più, per riguardo ai futuri spettatori).
D’altra parte – in tema di strumenti musicali – a me non è dispiaciuta nemmeno la gag della chitarra, che Roberto Recchioni ha giudicato “atroce”.
Buona idea – di necessità virtù – il trasferimento dei personaggi sclaviani da Londra a Roma, senza alcuna più o meno pretestuosa spiegazione (multiverso a parte). Esso funziona bene come quello da New York – motivato – di «Nero Wolfe»; l’unica fiction RAI di questi ultimi anni sulla quale mi sia soffermato con piacere, anche per merito del grande protagonista Francesco Pannofino (indirettamente chiamato in causa qualche commento più sotto, da SisterDeath, tramite il suo personaggio di René Ferretti nella sitcom «Boris»).
«Vittima degli Eventi» ha mantenuto le mie impressioni favorevoli del trailer: ho trovato folgorante la scena iniziale (davanti a Castel Sant’Angelo, nel cuore della notte), angosciosa ed orrifica al punto giusto; assai centrato lo spunto cardine della vicenda, con profonde radici nel passato storico della nostra Capitale, quanto efficace – nella sua partecipe amarezza – il colpo di scena risolutore del mistero; gustosissimo infine il surrealismo dell’epilogo, un esempio di fanservice funzionale e non forzato, che ha riscosso il vivo apprezzamento del Mister e che il RRobe stesso ha definito “una bomba”.
Menzione speciale per la graziosa ed espressiva Sara Lazzaro, tormentata cliente e tenera girlfriend dell’Indagatore, ancorché troppo coperta nella scena di letto, per giunta a “cose” fatte (l’eros ha sempre avuto un peso non secondario, in «Dylan Dog», specie quando contribuì a determinarne la clamorosa escalation all’interno del castigato mondo bonelliano).
Molto suggestivo il tema musicale sugli end credits, e ci voleva proprio, giacché essi appaiono sorprendentemente lunghi per un’opera di carattere amatoriale: oltre cinque minuti di durata su circa cinquanta in totale, che è una proporzione da «Guardians of the Galaxy» (ecco, montare quel brillante epilogo dopo l’ultimo titolo di coda sarebbe stato ancora più gustoso, ma quanti l’avrebbero visto?).
In conclusione, senza impancarmi a fondamentalista per le varie licenze creative, tipo un evidente prelievo dal graphic novel «From Hell» (la barba di Bloch – peraltro identificato solo come “il Vecchio” – è qualcosa di marginale), io sono soddisfatto dell’attuale risultato non meno che fiducioso sui cosiddetti “margini di miglioramento”.
Poi vabbe’, visto chi è colui che il bravo protagonista Valerio Di Benedetto mi aveva sùbito ricordato (personalmente, non sto parlando di somiglianza lampante), avrei troppo desiderato buttarla in caciàra, scegliendo come titolo del film «Tre metri sotto l’inferno» (o «Tre metri sotto l’incubo»).
Però sono cialtrone io, e forse avrei pure fatto ingrifare il pacato autore del libro originale, Federico Moccia…:DD
Ottima disamina.
Son d’accordo con te e hai colto gli aspetti che pensavo anche io, ma non ho messo nel post. Tipo quello dell’eros :D
Non lo chiamano Bloch perché a Roma sarebbe stato ridicolo un ispettore con quel nome. Hanno fatto un gran lavoro in sintesi :)
P.S. – A proposito di «Guardians of the Galaxy», c’è una figura piuttosto simile al “Collezionista” nel mondo cartaceo del nostro Dylan Dog, ed è presente (senza rivelare troppo) anche nel film «Vittima degli Eventi»: lo interpreta Massimo Bonetti, che non avrà magari il perfetto physique du rôle, nemmeno con il trucco, ma supplisce con una eccellente recitazione da professionista qual è (al pari di Milena Vukotic e Alessandro Haber, entrambi più in parte).
L’ho riconosciuto direttamente nella scena che lo riguarda, perché sui veloci – quasi subliminali – opening credits il suo nome mi era sfuggito.
Da ultimo, un po’ fuori tema, ci tengo a sottolineare che il prossimo albo mensile (in uscita la settimana ventura) ha davvero un titolo della Madonna:
– «ANARCHIA NEL REGNO UNITO».
Ah sì, hai ragione, il paragone tra i personaggi non mi era nemmeno venuto in mente, ma tu sei il principe del collegamento acrobatico :D
L’unica cosa è che in quella scena, per come è girata e per i filtri usati, purtroppo Bonetti non si vede bene e lavora soprattutto di voce. :)
Meraviglioso! Parlo da fan ed è così che va visto questo FAN FILM, non certo nascondendone i difetti! Ma dimensionandoli al prodotto finale e ai limitati mezzi di cui gli autori hanno potuto usufruire! Che dire.. Groucho, al di là della eccessiva velocità con cui recita, e veramente meraviglioso! E Dylan! Cavolo toglietegli l’accento romano e l’eccessiva depressione! Ma è proprio lui! Fisicamente uguale al fumetto! o comunque questo è quello che in cui mi fa credere! La storia, per carità non sara delle più illuminate, ma riesce proprio a far sua l’aura che permea il fumetto! bello bello bello! Complimenti a tutti veramente!
p.s.: Appoggio quello che dice Marco Valori.. TAGLIATE ‘STA BARBA!!
Ciao Theo, la penso esattamente come te. A me Groucho è piaciuto così “veloce” sinceramente, le freddure lente credo siano la morte :D
Si, le grouchate (termine tecnico della bonelli), devono essere così! Fatte lente per farle capire a tutti non otterrebbero lo stesso effetto! Parlavo del resto, a volt emi sembri che acceleri la recitazione perchè gli viene forzata.. penso no sia facile per nessuno recitare un personaggio del genere! quindi è facile che avvenga sta cosa penso! sempre che non sia voluta data l’esperienza, mi sembra di aver capito, di chi è coinvolto!
Non lo so Theo, però a me il ragazzo che fa Groucho è piaciuto. Forse il migliore, tolti i nomi famosi. :)
Qualità signori miei… qualità! Direbbe Renè Ferretti :D
A cazzo di cane, direbbe pure :D
Buhahahahahahahh
Giusto
Esperimenti di questo tipo sono di pregio per originalità e intraprendenza. Mi auguro se ne facciano molti altri…
Me lo auguro anche io, Manuela :)
Io tutto il film lo riassumerei in questo: “è molto bello, di dylan dog c’è tutto tranne i soldi per fare il film”
Eh, per forza, è un film autoprodotto, nato per passione e senza fini di lucro.
Avessero avuto i soldi per farlo, l’avremmo anche dovuto pagare per vederlo al cinema :)
Ma assolutamente. Io seguo i theJackal e Claudio Di Biagio da parecchio, e penso che abbiano fatto, con la metà della durata e 1/10 dei soldi un film comunque molto migliore di quello uscito al cinema.