Questo sarebbe dovuto essere il terzo post sulla Trilogia del Cornetto. Prima avrei voluto pubblicare altri 2 post parlando dei primi due film, cominciando questa settimana, e invece la Universal ha pensato di anticipare La Fine Del Mondo di quasi un mese senza dirmi niente.
Cosa ci voleva a farmi una telefonata per avvertirmi, così mi preparavo e li pubblicavo prima? Con tutti i soldi che ho speso per vedere le loro minchiate, mi sembra il minimo che potessero fare: “Oh, senti Chreddy, va che La Fine Del Mondo lo facciamo uscire a fine settembre e non a metà ottobre inoltrato, te lo diciamo così almeno scrivi tutti i post preparatori che ti pare.”
Invece niente, nessuna telefonata, nessun avviso, nessuna mail, niente di niente, apro internet e vedo che il film è già in programmazione in quattro cinema in croce a orari assurdi.
Quindi, mi spiace per voi, ho deciso di racchiudere tutto insieme in un unico megapost, un po’ lunghetto, tagliando un po’ di roba che volevo scrivere e condensando il tutto, anche perché parlare de La Fine Del Mondo senza contestualizzarlo nella trilogia è un peccato e gli si fa un torto.
Non ci sono spoiler su questo film, come al solito, sui primi due è possibile che qualcosa mi scappi, ma tanto li avete sicuramente già visti.
La Trilogia del Cornetto è un trittico di film scritti, insieme a Simon Pegg, e diretti da Edgar Wright.
Edgar Wright è uno che evidentemente è cresciuto a pane e cinema, qualsiasi cinema, e infatti lo conosce come le sue tasche. Per questo ha deciso che per fare film seri, che parlino di qualcosa, deve buttarsi sulle commedie di genere mettendoci dentro tutto quello che di cinema ha imparato. Praticamente Edgar Wright è ciò che sarei io se fossi un regista… nel senso che farei anche io così, non che sarei bravo come lui.
La Trilogia del Cornetto è composta da: L’Alba Dei Morti Dementi (prima e unica volta che uso il titolo italiano!), Hot Fuzz e La Fine Del Mondo.
È così chiamata perché in ogni film c’è Nick Frost che mangia un Cornetto Algida, ma si sarebbe potuta chiamare in molti altri modi, visto che nei tre film sono vari i punti in comune e le situazioni che si ripetono, anche se ogni volta affrontate in modo diverso, ad esempio il salto delle staccionate che dividono i tipici giardini inglesi o la presenza fissa e centrale, quasi ossessiva, del Pub.
I protagonisti sono sempre Simon Pegg e Nick Frost, i loro duetti sono il vero cardine comico di tutta la trilogia.
Tutti e tre i film sono dedicati ad altrettanti generi cinematografici minori: horror, action e fantascienza perché, alla fine, sono gli unici in cui si può fare veramente satira giocando con i topos del genere. Wright è bravo a mantenersi su quel sottile filo tra omaggio d’amore spassionato e parodia costruita per dire qualcosa, fino a dissacrarli nelle loro punte più becere, ma sempre con rispetto.
In più è un ottimo regista, anche perché per far combattere Nick Frost in modo credibile bisogna conoscere bene il mezzo che si ha in mano.
Shaun Of The Dead – 2004
Shaun è un trentenne senza ambizioni né pretese, tutto casa, lavoro e Winchester Pub. Convive con il suo migliore amico Ed, uno che non ha mai avuto voglia di crescere, trovarsi un lavoro e decidere di fare qualcosa della sua vita.
Liz, la ragazza di Shaun, è una stracciacazzi incredibile stufa della vita che fa Shaun e del Winchester Pub.
Solo che il Winchester diventa l’unica ancora di salvezza possibile quando Ed e Shaun si rendono conto che a Londra si è scatenata un’apocalisse Zombie e decidono di salvare tutti.
In questo film Wright critica ferocemente l’inerzia dei giovani inglesi che si accontentano di quello che hanno senza provare nemmeno a cambiare un virgola.
Ma c’è anche altro. L’omologazione della società e il luogo comune verso cui tutti convergono sono presi di peso da Zombi di Romero, là era un centro commerciale mentre qui un più inglese Pub, segno che dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli anni 2000 le cose non sono cambiate molto in entrambi i continenti.
Ma non è solo la metafora che è presa dal film di Romero, il film è infarcito di citazioni più o meno esplicite. Tanto per cominciare il titolo si rifà a quello originale di Zombi, Down Of The Dead, e la primissima scena del film in cui Shaun, appena sveglio, entra in campo camminando come uno zombie è identica alla primissima in quadratura di uno zombie in La Notte Dei Morti Viventi, sempre di Romero.
Ma le citazioni non sono puramente estetiche, Wright riesce a far proprie alcune delle sequenze più tipiche del genere e rielaborale per ottenere l’effetto che vuole, in questo caso comico. Ad esempio il montaggio veloce tipico del primo Sam Raimi, però applicato a cose ordinarie come prepararsi la colazione, o vestirsi.
Non mancano poi le strizzatine d’occhio ai maestri del genere, come John Carpenter e David Cronenberg.
Shaun Of The Dead è una continua sorpresa ed è pieno di scene da ricordare. Le mie preferite in assoluto, oltre al già citato salto delle staccionate, sono l’incontro tra il gruppo di superstiti, capeggiati da Shaun, e un altro gruppo a loro speculare che va dalla parte opposta, ognuna delle due comitive ha il suo bel piano per sfuggire all’orda di zombie; poi c’è quella mitica in cui Shaun e gli altri si fingono zombie per passare in mezzo alla masnada di morti viventi e raggiungere il Winchester Pub, scena poi copiata da altri film, tipo il pessimo Warm Bodies.
Infine, la migliore in assoluto, è quando Ed e Shaun si accorgono dell’apocalisse e decidono il piano per raccogliere la fidanzata di Shaun, la mamma di Shaun, uccidendo contestualmente il patrigno di Shaun che secondo lui è sicuramente diventato uno zombie (il mitico Bill Nighy), e finire con il bersi un thè in salotto belli tranquilli, o una bella birra al Winchester, in attesa che tutto passi e torni il sereno.
Il cornetto lo chiede Ed a Shaun all’inizio del film e le mangia sul divano mentre giocano ai videogiochi.
A mio avviso questo Shaun Of the Dead è decisamente superiore al più famoso Zombieland, sia per contenuti, che per idee e soprattutto per il coraggio nel rappresentare personaggi stupidi, a volte ottusi, perdenti, ma capaci di ribaltare le situazioni con colpi di genio… o di idiozia pura.
Non si perde nel solito finale buonista che accontenta tutti e vanifica quanto detto e fatto prima, anzi propone un estremo sacrificio finale in nome dell’amicizia, non dell’amore per una volta, perché l’amicizia viene prima di tutto e trascende la morte… letteralmente.
Hot Fuzz – 2007
L’agente di polizia Nicholas Angel è ligio al dovere e alle regole. È il miglior agente di Londra, è quello che ha arrestato più criminali, elevato più contravvenzioni, ha partecipato a più corsi di aggiornamento e addestramento di tutti ed è pieno di encomi. È, ovviamente, la spina nel culo di un dipartimento che non riesce a stare al passo con lui, quindi, per salvare la faccia, viene trasferito nell’ameno paesino di Sanford a 250 chilometri da Londra e nel mezzo del nulla della campagna inglese.
Sembra che a Sanford non succeda mai niente, solo qualche incidente di tanto in tanto, ma Angel sospetta che gli incidenti siano collegati tra loro e, con l’aiuto del suo nuovo collega Danny Butterman, un tontolone appassionato di film action, comincia a grattare la patina di tranquillità dalla superficie di Sanford, rivelando il marcio che vi si nasconde sotto.
Hot Fuzz è un film che gioca con la tipica commedia inglese degli equivoci e l’action spinto tipico dei film americani. Comincia in un modo e finisce in un altro.
Stavolta Wright si concentra sull’era dell’estetica ad ogni costo, l’apparire è più importante dell’essere e chi si oppone, beh, viene sacrificato in nome di un più alto e vuoto ideale.
Poi c’è tutto il contrasto tra la mentalità della grande città e quella provinciale del paese di periferia ubicato in culo ai lupi, cose che si ritrovano anche qui da noi.
Anche in questo film le citazioni si sprecano, a cominciare dal titolo composto da due parole che “in slang” significa “Sbirro Figo”, come i film che cita: si va da Die Hard, a Bad Boys, a Point Break, ripreso più volte, passando per Quei Bravi Ragazzi di Martin Scorsese e tutto il bel cinema action degli anni ’90, fino a strizzare l’occhio al mitico Sergio Leone.
Le scene belle sono davvero tante, ma le mie preferite è l’ossessiva ripetitività della vestizione di Angel, diretta e montata come quando ci si prepara ai botti finali di un film d’azione, solo che invece che caricare mitra e agganciare bombe a mano, Angel si appunta distintivo, mette il cappello e controlla la penna.
Su tutti la lunghissima, esilarante ed esaltante sparatoria finale, dall’assalto al supermercato in tenuta da S.W.A.T., all’entrata nel pub in tuffo sincronizzato di Nicholas e Danny mentre sparano, fino a quando Danny riesce a ripete, finalmente, la sua scena preferita di Point Break : quella in cui Keanu Reeves, per non colpire Patrick Swayze, si gira e scarica la pistola sparando in alto mentre urla.
Stavolta il Cornetto lo mangia Danny durante una normale ronda di routine, mentre spacca le palle a Angel chiedendogli se ha mai partecipato ad una scena d’azione tipica di qualche film.
Hot Fuzz è arricchito dalle interpretazioni meravigliose di Jim Broadbent e del cattivissimo Timothy Dalton che ci sguazza in quel ruolo.
La Fine Del Mondo – 2013
È il 1990 e Gary King è il Re di Newton Heaven. Con i suoi quattro amici tenta di battere il Golden Mile, ossia il miglio lungo cui sono dislocati i 12 pub della città, una pinta a pub dal pomeriggio all’alba, ha tutta la vita davanti, un futuro fatto di promesse e belle cose.
23 anni dopo Gary è ancora intrappolato in quella notte quando non è riuscito a completare il Golden Mile per soli 3 pub. Riunisce i suoi riluttanti amici, che intanto sono andati avanti e hanno vissuto le loro vite, per provarci una volta ancora.
Ma Newton Heaven non è la stessa che hanno lasciato, la Starbuckizzazione ha colpito anche i pub del paese, nessuno li riconosce più e Gary non è più il Re.
La Fine Del Mondo è il film più malinconico e personale di tutta la trilogia, come è giusto che sia, in fondo sono quasi passati 10 anni dal primo film e anche Wright è maturato.
Si parla della globalizzazione sfrenata, dell’omologazione di cose, posti e persone per una vita più tranquilla, senza problemi, senza pretese. Wrigth confronta il punto di arrivo della vita dei cinque protagonisti con il punto di partenza, accennando per sommi capi a quello che c’è stato in mezzo, ma ponendo l’accenno su tutte le promesse che non sono state mantenute, le delusioni in mezzo a cui sono passati, le paure, i bulli, le ragazze e gli amori persi. Una specie di punto della situazione sulle cose che sono andate bene, date per scontate, e sulle cose andate male che causano i rimpianti e i rimorsi.
Lo fa con un film di fantascienza che pesca a piene mani da L’Invasione Degli Ultracorpi, Ultimatum Alla Terra, Il Mago Di Oz, Essi Vivono di Carpenter, fino allo Spielberg di Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo.
Di scene belle nel film ce ne sono tante anche qui. Dal colpo di genio che mostra la Starbuckizzazione dei pub, diventati tutti uguali tra loro, al primo combattimento in bagno che sembra uscito da uno dei migliori film di Jackie Chan. Magri a leggerlo così sembra una stronzata, ma sfido qualsiasi altro regista a far combattere 10 persone in un bagno 5×5 senza usare la Parkinson Camera nemmeno per mezzo secondo e facendoti sembrare Martin Freeman, Paddy Considine, Eddie Marsan, Simon Pegg e Nick Frost gente che mena le mani davvero in quel modo.
Il confronto è ancora una volta tra quello che i protagonisti credono di essere e quello che sono veramente. Vogliono ricreare il loro passato e invece quella mitica nottata non c’è più, al suo posto c’è tutta una vita di compromessi e scelte sedimentate. Solo con la caduta dei freni inibitori, abbattuti a colpi di pinte di birra, riusciranno per un attimo a tornare quelli che erano una volta e ritrovare la libertà e il coraggio che avevano da giovani, ma, per quanto mitica, non gira tutto intorno a quella notte di 23 anni fa, quello è stato un episodio e in mezzo c’è stata tutta la vita.
Solo Wright ha il potere di insinuarti sottopelle queste cose facendoti scassare dal ridere. Ha un linguaggio coraggioso e sfacciato e, ancora una volta, se ne frega del finale buonista a tutti i costi, tutto ha un prezzo da pagare, figurarsi raggiunger il pub La Fine Del Mondo per bere il Sacro Graal dell’ultima puinta, in fondo a quel maledetto Golden Mile infestato da non si sa cosa.
Purtroppo questo film è il più debole dei tre, c’è una spiegazione finale di troppo e una risoluzione troppo facile, nonostante fino a quel momento sia effettivamente il migliore della trilogia.
Questa volta il cornetto non c’è. Rimane solo la carta che vola via soffiata dal vento. La Trilogia è finita.
Tutti i film di cui ho parlato:
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
Non hanno avvertito nemmeno me! Corro ai ripari, prima che sparisca dalle sale per lasciare il posto a roba tipo I Puffi 2…
Pioltello alle 8…vabbbbè :(
Stessa cosa per me: domenica, Pioltello alle 8, in sala 1, una sala scomodissima, aderente.
Davanti avevo 4 ragazzi che ridevano come scimmie ridens per ogni cazzata e stavano seri seri quando invece c’era da ridere per davvero… volevo riprenderli :D
Già il titolo del post…la trilogia del cornetto :D è da applauso!!!
Non sapevo nemmeno dell’esistenza di questo ultimo film…
Per quanto riguarda L’Alba dei morti dementi è un capolavoro di orrore e comicità secondo me!
Purtroppo nn ricordo di aver visto Hot Fuzz :(
Eh, Hot Fuzz è passato in sordina, come questo d’altronde, però merita davvero… ci vogliono più visioni per apprezzarlo a fondo :)
Shaun of the Dead lo considero un capolavoro, mi ci diverto tutte le sante volte che lo vedo senza nemmeno accorgermene!
Hot Fuzz l’ho visto solo una volta, questa estate in…hem… “DVD” che me lo ero perso proprio. Bellissimo anche questo, per chi, come noi, è cresciuto coi polizieschi anni ’90 è come ritornare bimbi… da vedere e rivedere che tanto qualcosa si perde in mezzo alle risate!
Questo film ho in programma di vederlo, non posso esimermi visto che è la conclusione della trilogia e visto che lo sto aspettando da tipo 6 mesi (da quando ho scoperto che era il finale della “trilogia” ed ho recuperato il secondo da vedere).
Grazie per questa tua recensione tripla, mi trovo sempre d’accordo con te e la cosa non va affatto bene! Se non siamo in disaccordo non posso picchiarti!!! ^^
Guarda, se vuoi ci mettiamo d’accordo e mi puoi sculacciare XD
Comunque io questo vorrei rivederlo altre volte, perché mi sa che mi son perso qualcosa, e anche gli altri ho cominciato ad apprezzarli davvero alla 2^ visione :)
Da quando ti sei lasciato con la morosa mi sei diventata viziosa… Però intorno a Febbraio dovrei passare da Milano… intanto mi alleno con angurie e quarti di bue congelati, così sarò pronto a farti il culetto a strisce!!! :D
Esatto, bisogna vederli e rivederli! Solo così si possono apprezzare al massimo! Io sto già organizzandomi per “indottrinare” eretici e quindi vederlo e rivederlo! ^^
Essì, ho gli ormoni che non so più dove metterli, ormai.
Febbraio? 2014? Se per caso sono ancora vivo organizziamo qualcosa volentieri :D
Scusa, ma devo scendere a pisciare gli ormoni che sennò me la fanno in casa.
Quando ho letto
“la trilogia del cornetto”
ho pensato che mi avessi spiato
mentre facevo colazione stamattina…
(chè con sotto i tre mi vien meno il naturale apporto lipidico quotidiano).
I film non li ho visti
(sai, io, gli zombie…
non guardo quelli intelligenti, figuriamoci gli zombie dementi).
Però, per sicurezza, il post non l’ho letto.
Perché magari il primo me lo vedo.
Però c’è da dire
che fa molto avantpop un cornetto
come simbolo di una trilogia
Beh, sì, è volutamente pop come simbolo… però è universale :D
Comunque ci avrei scommesso che non li avevi visti :D
Devo ringraziarti.
Ieri ho visto il primo e l’ho trovato, a tratti,
geniale.
Il problema di questi film è sempre che sono belli nella prima mezz’ora
poi s’avvitano nella loro demenzialità e rompono le palle.
Questo no, è fatto bene.
Ovviamente la madre di tutte le scene è la progettazione del piano,
con occhiolino finale.
In alcuni punti, poi, mi sono cappottato dalle risate.
Meno male che ti è piaciuto :D
Sì, la cosa bella della trilogia è che i film è che non sbracano mandando tutto a quel paese.
In genere succede perché cedono troppo il passo alle gag perdendo di vista la storia.
Invece Wright scrive la storia e poi ci inserisce le gag e gli sketch, come si fa nelle migliori parodie :)
Adesso però devi vederti pure Hot Fuzz :P
Della trilogia ho visto solo il primo e mi ha divertito molto, prima o poi devo recuperare Hot Fuzz che mi sembra molto promettente.
“La fine del mondo” lo sarei andato a vedere volentieri, peccato che avendone anticipato l’uscita all’ultimo minuto, nessun cinema dalle mie parti sia riuscito a metterlo in programmazione, più o meno come era successo con R.IP.D., solo che quello era un film pessimo a detta di tutti e questo invece no.
Pazienza, domani mi “accontenterò” dell’ultimo film con Statham.
Uhhh… mi sa che il film con Statham non è un granché da quanto si legge in giro.
Stavolta ti uso io come cavia, fammi sapere com’è :P
Anche a me nn convince, più che altro per la trama…Statham invece è sempre un grande! :-)
Boh, io non ho letto niente sul film, ho solo visto il trailer al cinema e deciso che l’avrei visto, dato che sono un fan di Statham a partire dal momento in cui ho visto, attraverso uno spioncino, i suoi piedi volare verso una porta in Transporter.
Ti farò sapere.
Ecco la mia mini(non molto) recensione di “Redemption-Identità Nascoste”
Titolo: STATHAM… TRISTEZZA A PALATE!
Sono appena tornato dal Pronto Soccorso perchè all’uscita dalla sala mi sono accorto di avere lo scroto che pesava 50-60 KG, a tal punto mi ha ridotto la visione di questo film, per fortuna arrivato in ospedale mi hanno prescritto una cura a base di Ecstacy e Cocaina, due fra le poche sostanze capaci di risollevare l’umore da una simile accozzaglia di noia/tristezza/noia/lentezza/tristezza/tristezza/tristezza…ma andiamo avanti così potete capire.
Jason Statham é uno dei miei pochi attori preferiti. Non è che sia un fenomeno della recitazione, peró è carismatico, è un ex tuffatore e pratica le arti marziali, per cui nei suoi film non usa praticamente controfigure, non come Stallone che dicono se la faccia sotto se lo fai pendere a venti centimetri dal suolo, ma, soprattutto, i suoi film sono quasi sempre divertenti, in un modo o nell’altro; che siano thriller o action, che sia il protagonista o sia in un film corale, che siano infarciti di ironia o che siano più seri, possono anche essere delle tamarrate ma alla fine ti diverti comunque a vederli.
Questo “Redemption” è un film votato alla più totale tristezza e non la minima intenzione di divertire in nessun modo possibile. In ordine sparso abbiamo prostitute picchiate o uccise, traffico di esseri umani, droga, alcolismo, sindrome da stress post-traumatico, barboni, bambine che piangono, giustizia sommaria, relazione sentimentale con una suora, foto di c***i, ecc. Mancano solo animali seviziati, cani o gatti che si drogano, cannibalismo, sette sataniche, politici corrotti ed abbiamo fatto il pieno del tragico possibile.
Qualcuno potrebbe pensare che sia comunque un film interessante perchè c’è tanta roba e Statham almeno mena la gente, come sempre. Sbagliato. In entrambi casi. Ogni scena sembra durare novantasette anni e non c’è praticamente colonna sonora, a parte quattro accordi di pianoforte qua e là rigorosamente tristi; per quanto riguarda le scene d’azione sono tutte nel trailer e non c’è molto altro, poi sono pure brutte e brevi, con Statham che si limita ad attorgliare braccia, come se fossimo in un film di Steven Seagal.
Questo film sembra scritto per Adrian Brody, che quando si parla di tristezza è il re(basta pensare a “Il Pianista” che peró è almeno un bel film), forse era impegnato e allora hanno modificato la sceneggiatura per far dare due pugni a Statham ed attirare qualche suo ignaro fan al cinema.
Il punto vero è che a qualcuno questo tipo di film potrebbe anche piacere, tipo a qualche intellettualoide di quelli che fanno le recensioni, che basta un film sia serio e triste che per loro è bello a prescindere, ma, porca miseria, che ci fa Statham in questo film? Non è che ha deciso di dare una svolta alla sua carriera interpretando anche film drammatici, un pó come all’inverso aveva deciso di fare Schwarzenegger che si era dato alle commedie per famiglie con risultati disastrosi, come “Junior” e “Una promessa è una promessa”? Spero di no.
In conclusione, consiglio di andare a vedere questo film al cinema?
Si, ma solo se avete deciso di suicidarvi ma vi manca il coraggio, dopo la visione di questo film lo troverete sicuramente, anzi credo che dopo già la prima mezzora vi alzerete e vi andrete a suicidare nel bagno del cinema prendendo a testate gli orinatoi.
Ma perché me l’ha pubblicato due volte? Boh.
Perché è bella :D
Scherzi a parte te ne ho cancellata una.
Comunque hai confermato “i miei sospetti”, dal trailer mi sembrava che volessero vendere il solito Statham, ma che in realtà il film era ben diverso.
Ecco, per quanto potrei dire “lo recupero” ho paura che in questo periodo non proprio felice finirei per ingoiarmi la lingua a metà film…
Grazie mille per il sacrificio, ti sono debitore :D
Ah beh ma allora caro MrC i miei commenti te li vai a cercare! E che cavolo mi fai un post su Rush, io ti avverto… Niente! Eccone uno sulla Trilogia del Cornetto. Beh quello che segue ti tocca!
Non posso dire di conoscere Edgar Wright, né Simon Pegg o Nick Frost.
Nel senso che li conosco di vista, un pochino, uno sguincio, ciò naturalmente non basta a farmi esprimere un commento su di loro, sul loro operato. Una cosa però è certa, della loro trilogia conosco i 2/3, fremo dalla voglia di conoscere il restante terzo. Ovviamente parlo di “The World’s end”.
Di quei 2/3 posso sicuramente parlare: li ho visti a loro tempo quando uscirono, il mio lato Nerd mi ha spinto a rivederli in fila qualche giorno fa, come preparazione psicologica al terzo.
Amando il cinema, ho adorato quei film: ogni singola strizzata d’occhio fra Wright e i grandi registi, Wright e i vari generi, Wright e Wright.
Ho apprezzato Nick Frost un bel po’, ho apprezzato Pegg venti volte di più. Sarà che i personaggi che impersona in Hot Fuzz e Shaun of the Deads sono diametralmente opposti, eppure entrambi estremamente credibili, sarà che mentre guardavo l’uno non riuscivo a spiegarmi come la stessa persona avesse potuto interpretare anche l’altro, ma ha dimostrato di avere una dote non comune: la competenza nella sua arte. Sembra poco? Beh la differenza rispetto a Johnny Depp è palese. Meglio non parlare di quella con Adrien Brody, o come cavolo si chiama. Sarebbe come sparare sulla Croce rossa, ed io sono un signore.
Tornando ai film, persino le comparse mi sono piaciute. Vabeh ma io ho un debole per Martin Freeman, il suo Watson valeva dieci Sherlock di Cumberbatch. Quello figo lo sanno fare tutti. Esaltare il comunissimo Watson e dagli spessore è tutt’altro. A proposito quella serie è morta lì? Uff… Non era male.
Alla prossima!
Ma scherzi?! Li scrivo apposta per farti commentare!
Purtroppo la parte sugli attori l’ho tolta perché sennò veniva troppo lungo il post, purtroppo la gente legge al massimo 30 righe, poi muore.
Però concordo con te, Simon Pegg sta venendo fuori molto bene, è versatilissimo, più di quanto si possa sospettare, e non sembra mai fuori posto.
Nell’ultimo film fa un personaggio ancora diverso dai primi 2 ed è bravissimo!
Nick Frost secondo me funziona meglio come spalla… anche perché non l’ho mai visto come protagonista di qualcosa.
Freeman appare in tutti e 3 i film, in shaun è solo una comparsa, in Hot Fuzz fa il capo per pochi minuti, nel terzo… beh… ad un certo punto deve recitare solo con la bocca ed è da vedere, fantastico.
Di Sherlock stanno girando la 3^ stagione, Cumberbatch comunque non lo sottovaluterei, riesce a dare carattere al personaggio in modo egregio. Però de gustibus.
Attendo con ansia che torni a commentare :D
La bellezza di sti’ film secondo me è proprio nel fatto di prendere per il c**o generi sacri senza però perdere la dignità!
Mah, più che prenderli per il culo, direi omaggiarli, mi sembra più corretto.
Anche perché, per quanto li parodizzino, c’è una componente di amore che è palese verso quel genere e i suoi topos.
tutta la vita la trilogia del cornetto che mezz’ora dei vari Epic Movie e merda simile, quelli sì che non hanno alcuna dignità.
Io t’ascolto, e già l’ho visto.
Non malaccio neanche questo, anche se ho preferito di gran lunga il primo sia come gags
sia come personaggio principale
(il roscio)
che nel primo era un po’ più cazzaro
in questo, invece, è un iperprecisino
e
OVVIAMENTE,
io mi ritrovavo più nel primo.
Come poliziesco non era neanche male,
forse mi sarei risparmiato gli ultimi venti minuti
anche se la perculata a Michael Bay
con telecamere roteanti
resta impagabile.
Concordo, Shaun è decisamente meglio, ma anche questo mi è piaciuto un sacco… dalla seconda visione in poi, che la prima mi aveva lasciato un po’ così…
Già, la telecamera rotante, kakkio, perché non mi è venuta in mente mentre scrivevo?! :D
Edgar wright è davvero un mito, ho adorato i primi due film della trilogia del cornetto (non sapevo si chiamasse così) e spero di riuscire a vedere quest’ultimo, ma non credo al cinema, da me in questo periodo che stanno uscendo tanti bei film, non ne stanno dando nessuno! :,-(
Cmq Edgar W. è davvero bravissimo, la simpatia di questi film può far distrarre dalla sua abilità registica. E’ molto carino e interessante anche Scott Pilgrim.
Hai ragione, Scott Pilgrim mi è piaciuto molto, ma anche Kick-Ass, sempre di Wrigth.
Adesso spero renda bene pure Ant-Man, ma sono fiducioso :D
Ma non è suo kick ass.
Occazzo, hai ragione è di Matthew Vaughn, non so proprio come ho fatto a confondermi!
Grazie… e scusate :P
In my opinion:
1) Hot Fuzz ( voto: 10 +)
2) La Fine del Mondo (voto: +9)
3) L’alba dei morti dementi (voto: 9)
Personaggio preferito di Simon Pegg: Nicholas Angel
Personaggio preferito di Nick Frost: Danny Butterman
Film preferito con Pegg e Frost non della trilogia: Paul (voto: 8-)
Film di Edgar Wright preferito non della trilogia: Scott Pilgrim vs. the World (voto: 10)
Film più ridanciano: Hot Fuzz
Film migliore a livello parodistico: L’alba dei morti dementi
Lo so, sono un precisiono della minkia pure io.
Essì, un po’ sì :)