Mentre Caronte traghetta l’Italia in un caldo umido tropicale, degno di una qualche foresta pluviale sudamericana, gli italiani e gli spagnoli erano lì che aspettavano spasmodicamente la partita finale degli Europei 2012.
Noi di Nerd’s Revenge invece eravamo a morire di caldo e a strafogarci al battesimo della figlia di Lord Casco. Il battesimo è andato bene, ci siamo divertiti, abbiamo mangiato a più non posso e siamo corsi a casa per vedere la partita.
Io continuo a non intendermene di calcio, come dicevo la volta scorsa, ma, arrivato appena in tempo a casa, accendo la televisione e sento un esaltato Gentili dire: “Speriamo che non sia la squadra più forte, ma quella più brava a vincere!” e mentre mi massaggio i gioielli di famiglia, che non si sa mai, mi domando che cosa voglia dire una roba del genere… che da dove vengo io in genere la squadra più “forte” è anche la più “brava“, ma magari sul campo di calcio si dice “forte” per intendere la più simpatica, però non ci capisco di calcio, quindi a ognuno la lettura di una delle tanti frasi buttate lì alla cazzo di cane a casaccio dai telecronisti.
Comunque con questo post non voglio girare il coltello nella piaga… credeteci.
Fischio di inizio e si comincia a giocare: Spagna contro le Action Figures degli strapagati calciatori italiani. La partita non comincia male, di più, le Furie Rosse corrono come dei disperati e son costretti a fare lo slalom evitando degli ostacoli azzurri fermi in mezzo al campo.
Chiellini, che ha la testa disegnata da Ernö Rubik, corre veloce come un leprotto… morto e Fabregas lo supera in scioltezza mettendola in mezzo per un nano di nome Silva che, essendo basso, la prende di testa e via, 1 a 0 per la Spagna.
L’Italia ovviamente reagisce come se niente fosse e infatti torna a non giocare, tocchiamo la palla solo quando sbagliano gli spagnoli, sfortunatamente sbagliano poco e soprattutto non sbagliano mai vicino alla loro porta.
Chiellini viene sostituito perché ha ancora male alla gamba da 3 partite prima e visto che si era fatto male e contro la Germania correva sciolto come uno con le gambe di legno, Prandelli decide che deve giocare lo stesso, così almeno a metà primo tempo può già sputtanare un cambio. Ottimo.
La partita continua, Iniesta, l’uomo con la testa più grande del mondo, fa quello che vuole e, uno contro ventordici, esce lui palla al piede…
Ma ecco che gli spagnoli e soprattutto Jordi Alba, ci credono e chiudono il primo tempo sul 2 a 0. L’Italia invece non ci crede proprio per niente ed è pure indecisa se tornare in campo, che tanto è uguale.
Il secondo tempo si apre con Di Natale al posto di Cassano, che torna in panchina direttamente con su il pigiama, ma la musica non cambia. Casillas non vede una palla che sia una, ad un certo punto il quarto uomo gli va a dire che deve pagare il biglietto per vedere la partita, altrimenti se ne può pure andare, ma il portiere della Spagna tira fuori la carta d’identità e rimane.
Al 58° Prandelli, con un colpo di genio, si gioca il terzo e ultimo cambio e fa entrare Thiago Motta al posto di Montolivo. Al sessantesimo Motta esce per un male incurabile alla coscia. I telecronisti Rai dicono che è un risentimento muscolare, sbagliano gamba confondendo la destra con la sinistra, quella d’appoggio, con quella da passeggio e l’Italia rimane in 10. Ma ce la mette tutta… a far finta di non essere in campo. Ad un certo punto Casillas crolla a terra, pensavano fosse un malore, invece era solo un colpo di sonno. Gentili e Dossena commentano: “Possiamo farcela!”
L’Italia non riesce a uscire dalla metà campo, gli spagnoli ci chiudono in un angolo, Prandelli urla disperato dalla panchina: “Non fa male! Non fa Male!“, Di Natale urla: “Adrianaaaaaaaaaaa!“, Balotelli: “Dove sono? Che faccio?“, Gentili e Dossena dicono: “Dobbiamo Crederci!“, gli italiani bestemmiano a vedere quello scempio e si chiedono se si possa gettare la spugna, che tanto 2 gol non si riescono a fare più.
Ma gli spagnoli ce la mettono tutta per smentirci e infatti all’ottantaquattresimo segna Torres e all’ottantottesimo segna Mata, Gentili e Dossena commentano con un: “Speriamo che non ne facciano più!“. Gli spagnoli ce la mettono tutta per deluderli, la partita si trasforma in Spagna contro Oratorio Don Bosco, gli spagnoli devono rallentare la corsa per non finire in fuori gioco, ma non è una tattica dell’Italia, è proprio che ormai i giocatori azzurri hanno smesso di correre da un pezzo.
Purtroppo le Furie Rosse si devono arrendere e accontentarsi del 4 a 0. Poverini. Tutti gli italiani si pentono di non aver visto Dirty Dancing su Canale 5 per l’ennesima volta, almeno quello finisce bene.
Ora gli azzurri dovranno tornare in Italia, gli italiani e verranno accolti a braccia aperte…
Da sempre ho la sensazione che le squadre, durante queste competizioni, giocano OGNI partita come fosse la finale della Coppa del Mondo, mentre l’Italia gioca sempre UNA partita sola come fosse la finale. A volte capita che quella partita sia proprio la finale, come contro la Francia nel 2006, a volte capita che sia la semifinale, a volte capita che sia una di quelle inutili in girone di qualificazione. Insomma ci deve andare di culo che quella volta che giochiamo bene coincida con la partita giusta.
Dal canto mio tornerò a parlare di calcio fra due anni, ai mondiali del 2014, se il mondo non finisce a dicembre e se il blog ci sarà ancora.
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Scritto da: MrChreddy
"Sono la prova scientifica che si può vivere una vita intera in completa assenza di cervello"
ahaahaah, Del Bosque è l'omino della bialetti…oh zio, c'hai troppo raggione.
Comunque ieri ero al bar a vedere la partita, oh pieno di figa. Ma pieno. PORCODIGHEL
Minkia? Oh, la Spagna. Figa.
Ozzio la Spagna, però, figa, oh, minkia 4 Ggol, minkia, figa 4 Ggol, però, codighel!